Il sogno si è avverato. Roger Federer è in lacrime, a due passi dalla rete della Rod Laver Arena di Melbourne, Australia. Ha appena conquistato il suo diciottesimo titolo del Grande Slam (restando solo in cima a questa classifica) vincendo gli Australian Open 2017 dopo cinque set contro Rafa Nadal. Una partita meravigliosa, un vero ottovolante di emozioni che ha riportato tutti indietro di un decennio. Federer ha vinto per 6-4, 3-6, 6-1, 3-6, 6-3, giocando la partita che aveva preparato e ritrovando qualità e forma fisica dei tempi migliori, oltre ad una tenuta mentale capace di superare un Nadal che, dal canto suo, ha dimostrato anch’egli di poter tornare al vertice del tennis mondiale. L’ennesimo capitolo della rivalità che ha segnato un'era va allo sfavorito e regala a tutti gli appassionati una pagina indimenticabile di tennis. Andiamo a riviverla insieme.
Sin dai primi scambi, lo schema tattico è quello che ha caratterizzato tutte le precedenti sfide tra i due: Nadal a macinare chilometri lontano dalla linea di fondo, cercando di ingabbiare l’avversario nella diagonale dritto/rovescio; Federer, al contrario, a cercare di chiudere gli scambi già con i primi colpi, soprattutto in uscita dal servizio. In appena un quarto d’ora, si vola 3-2 a favore del maiorchino nel primo set. Un game a zero porta Roger all’aggancio; poi tre punti giocati da maestro, in anticipo dalla parte del rovescio, gli aprono la prima chance: due palle break al settimo game. Ne basta una, con l’errore da fondo dello spagnolo, per salire 4-3 e servizio. Da Basilea piovono vincenti, ma Nadal riesce ad accorciare tenendo il turno di servizio. Dal canto suo, Federer ritrova la prima e, sempre giocando d’anticipo, chiude il primo set per 6-4 in 34 minuti.
In apertura di seconda partita c’è subito da remare per l’elvetico: Nadal comanda e si porta 1-0, 0-30 in risposta, riuscendo a trascinare ai vantaggi il game. Alla seconda chance, il maiorchino incanala lo scambio sulla sua diagonale, e per Federer c’è poco da fare: è break.
In risposta, Roger si comporta come meglio non potrebbe, arrivando subito alla chance del contro-break con una voleé da annali, ma dopo tre parità è ancora l’iberico a spuntarla: si cambia campo sul 3-0. Dalla padella alla brace, tre errori non forzati condannano Federer al secondo break consecutivo.
Proprio quando il set sembra compromesso, nello svizzero si riaccende il dritto, con tre vincenti che alimentano il contro-break: 4-1 dopo mezz’ora di punti tanto spettacolari quanto impronosticabili. Da qui, la battuta ricomincia ad essere una discriminante sostanziosa da una parte e dall'altra e Rafa Nadal può mettere in banca il secondo parziale senza particolari patemi: dopo un'ora e sedici minuti di gioco, è 6-3 per il maiorchino.
Nel nuovo set, al primo game, arriva il primo spavento per RF: lo svizzero perde quattro punti consecutivi dal 40-0, spedendo clamorosamente in rete diversi colpi comodi. Sulle tre palle break per Nadal, però, arrivano altrettanti ace esterni, identici, che gli garantiscono di salire 1-0. L’adrenalina cresce, ed il secondo gioco è una compilation di perle da una parte e dall’altra, ma ancora una volta la risposta anticipata sulla seconda di servizio è oro per Roger: break alla prima occasione utile. Galvanizzato, il sette volte campione di Wimbledon smazza ace e vincenti con continuità e sembra volare sul centrale di Melbourne, costringendo Rafa ad annullare tre palle del 4-0 in un game lunghissimo e costellato di scambi fenomenali: dopo quasi dieci minuti, però, il maiorchino tiene il servizio.
Nadal continua a giocare in maniera leggermente meno incisiva, ma soprattutto dall’altra parte Roger Federer è in totale momento di grazia: turno di battuta a zero, break rapido e braccio di ferro ai vantaggi per chiudere 6-1 un set di onnipotenza pura dell’elvetico.
L’inizio del set numero quattro coincide con lo scoccare delle due ore di gioco e vede la prima svolta dopo tre game facili per chi serve: Federer concede due non-forzati facili e finisce 0-30, mentre due capolavori dello spagnolo completano l’opera. È break e 3-1 per Rafa Nadal. Come pronosticabile, più la partita avanza più si trasforma in un’alternanza tra errori e vincenti di Federer, che preme per accorciare gli scambi e non finire nella graticola dello spagnolo, capace comunque di recuperi al limite del reale come quello che, alla quinta palla game, lo fa salire 4-1.
Il Re riesce a tenersi a contatto con quattro ace nello stesso game, ma Nadal continua ad essere solido da fondo mandando in porto il quarto set per 6-3.
Dopo una pausa medica chiesta da Federer negli spogliatoi, il parziale decisivo inizia immerso in una patina tutta particolare, a metà tra eccitazione e tensione. L’elvetico però sembra un minimo meno incisivo, mentre al contrario il suo avversario spinge con le rotazioni da fondo campo. Senza l’apporto della prima di servizio è subito 15-40, con Nadal che non sbaglia e, alla seconda chance, costringe all’errore l’altro: break in apertura. Lo spagnolo continua a brillare, anche contro un nastro beffardo, per annullare di gran carriera tre palle del contro-break e portarsi avanti di due game. Il quarto gioco è un’altra battaglia ai vantaggi in cui Nadal mantiene ancora una volta il polso saldo sulla palla break per portare a casa il preziosissimo 3-1.
Il sesto è però quello buono: all’ennesima occasione, ai vantaggi, Federer riesce a tenere col rovescio sulla diagonale mentre Nadal cerca il vincente lungolinea che, puntuale, lo aveva tolto dai guai per quasi tutto il match. Stavolta, però, il dritto si allarga troppo e finisce in corridoio sancendo il break. Il morale gira, la Rod Laver Arena è un tripudio e Federer riesce a portare a casa in tempo breve anche il turno di servizio: 4-3. Dopo il cambio campo tutta la pressione è sul maiorchino, che non sbaglia ma neanche si rende pericoloso: in compenso il suo avversario sembra mettere le ali per portarsi 0-30. A questo punto, lo psicodramma di Rafa raggiunge il culmine: doppio fallo con la seconda spedita in rete e tre palle del 5-3 da fronteggiare. Dritto e servizio annullano le prime due, mentre sulla terza RF stecca totalmente il rovescio. Ai vantaggi, nel punto più bello del match e forse del torneo, fatto di ventisei colpi da infarto, Federer riesce a trovare un dritto lungolinea in allungo che gli vale un’altra palla break, annullata col servizio vincente dal maiorchino. Quella buona però è la quinta: risposta incrociata stretta di rovescio che non lascia scampo a Nadal e manda Roger a servire per il match sul 5-3.
Ma le emozioni non sono finite: Rafa si supera e sale 15-40, poi un ace ed un vincente a tutto braccio rimettono le cose in pari. Federer vola a match point, viene salvato dal falco sul doppio fallo ma poi sciupa tutto col dritto. Un ace lo spedisce di nuovo ad un passo dal sogno, e stavolta neanche il falco può annullare il dritto vincente: è game, set, match and championship per Roger Federer, che esplode di gioia, quasi in lacrime, assieme al suo angolo.