A due anni e mezzo di distanza dall'ultima volta (Queen's 2014), Grigor Dimitrov torna a conquistare un titolo Atp. Il bulgaro riscatta le sconfitte patite in finale nel 2016 (Sydney, Istanbul e Pechino), aggiudicandosi il torneo di Brisbane, conclusosi oggi sul cemento australiano. Battuto uno strenuo Kei Nishikori, testa di serie numero tre del seeding, con lo score di 6-2 2-6 6-3 in un'ora e quaranta di gioco. Partita spettacolare, con diversi scambi prolungati da fondo campo, decisasi solo al terzo set, quando il nipponico è andato fuori giri con i colpi di rimbalzo, arrendendosi così a un Dimitrov che si candida ad essere una delle grandi sorprese dei prossimi Australian Open.
Nel primo game della finale, il bulgaro deve subito annullare due palle break, riuscendoci grazie a una prima di servizio che l'avversario non è in grado di controllare e con un uno scambio vinto da fondo campo. Situazione che si ripete anche nel turno di battuta successivo, quando ancora Dimitrov si salva attaccando il giapponese con il dritto. E' invece proprio Nishikori a dover cedere il servizio sul punteggio di 2-3, costretto all'errore dal pressing da fondo del bulgaro, che alza poi il suo livello di gioco, trovando profondità con il dritto ed efficacia con il rovescio. L'allievo di Chang prova a difendersi, ma cede ancora la battuta nell'ottavo game, in un parziale di quattro giochi a zero in favore del rivale, che incamera così il primo set con lo score di 6-2 in poco più di mezz'ora di gioco.
Il giapponese vede il baratro in apertura del secondo parziale: dopo essere rientrato negli spogliatoi per riordinare le idee, Nishikori deve infatti fronteggiare una palla break nel secondo game: il serve and volley, ormai arma consolidata nel suo repertorio, lo aiuta a superare il momento di difficoltà. La finale prende tutt'altra piega nel quinto gioco, quando Dimitrov comincia a sbagliare da fondo: Nishikori ha tre palle break consecutive, e la terza è quella buona, perchè il rivale mette in corridoio un altro dritto non impossibile. Come accaduto nel primo set, ma stavolta a parti invertite, il break decide il set: il giapponese non solo si fa più incisivo al servizio, ma trova il modo anche per portarsi sul 5-2 strappando ancora la battuta al bulgaro, che sbaglia di un metro con il suo colpo più affidabile. In un lampo Nishikori si guadagna tre set points, convertendo immediatamente il primo grazie a una prima centrale. Dopo poco più di un'ora il punteggio è dunque in parità, e si va al terzo set.
Il giapponese chiama un medical time-out, con l'effetto collaterale di perdere un po' di ritmo, ed infatti deve annullare subito una palla break con il servizio, colpo che a sorpresa gli consente di rimanere a galla anche nelle difficoltà. Dall'altra parte della rete Dimitrov torna a dare spettacolo da fondo campo, con il suo rovescio a una mano che produce uno splendido contrasto di stile contro quello bimane del rivale. Il numero sette del seeding continua a variare con il back, nella speranza di destabilizzare Nishikori, che però torna ad essere solido, portandosi in qualche modo sul 3-3 pari. La finale si decide quindi in volata, ed è il nipponico a calare in maniera netta nell'ottavo game, facendosi rimontare da 30-0 per poi concedere il break a un Dimitrov che comprende l'importanza del momento e si fa sempre più aggressivo. Un rovescio sparato lungo decreta la fine della partita di Nishikori, perchè il bulgaro non trema al servizio, e chiude i conti al primo match point utile.
Dimitrov (7) - Nishikori (3) 6-2 2-6 6-3