Roger Federer si allena a Dubai. Sorriso dipinto sul volto, braccio sciolto, esercizi per affinare una condizione fisica ancora in divenire. Uno sparring partner d'eccezione, Lucas Pouille, lo sguardo attento di Ljubicic. Il rientro è imminente, alla Hopman Cup prime prove di 2017. Un avvicinamento, all'apparenza, senza ulteriori intoppi, dove le fatiche della stagione in archivio, con il fisico a reclamare tempo e spazio. Roger deve centellinare le sue esibizioni, offrirsi a tappe alterne, con attenzione. La gestione è fondamentale, specie nell'ultimo scorcio di carriera. 

Impossibile stilare programmi ora, occorre prima attendere il responso del campo. Il primo obiettivo di stagione a Melbourne, lo Slam d'Australia per valutare il ritorno ad alto livello, per confrontarsi con la vecchia guardia, senza dimenticare la generazione in rampa di lancio. Più interrogativi per il prosieguo sulla terra battuta, superficie che da sempre Roger scruta con distacco.  

"Non ho davvero idea. Dovrò vedere come il corpo reagirà ai primi tre mesi di competizione e poi deciderò". 

Lo svizzero risponde alle richieste dei suoi fans al termine della seduta e spiega l'assenza, al suo angolo, di Luthi, persona di riferimento anche in questa delicata fase. Lo svizzero è pronto a ri-affiancare il connazionale alla Hopman Cup. 

"E' stato qui per tre settimane, ora è tornato in Svizzera per il Natale. Tornerà con me alla Hopman Cup. Non lo ringrazierò mai abbastanza per quello che ha fatto in tutta la mia vita".

Il ritiro è ipotesi lontana, tanto che Federer non esclude una possibile partecipazione alla prossima rassegna olimpica "Manca tanto tempo ma chissà... non ci ho ancora pensato". L'obiettivo è invece il medesimo, il campionissimo insegue un ultimo assolo, un titolo Slam per rimpinguare la sua bacheca, per battere le leggi del tempo e bussare, ancora una volta, alle porte dell'immortalità "Vorrei farlo, non lo prometto ma posso farcela. Ci sono tanti giocatori tosti ora, tanti giovani emergenti ma cercherò di darmi una possibilità." 

Infine, un commento sul nuovo connubio Moya - Nadal. Carlos - dopo la parentesi Raonic - si unisce al maiorchino, per rispolverare l'antico Nadal, il cannibale in grado di fermare l'egemonia di Federer. Roger plaude la scelta e ringrazia Edberg, figura fondamentale nell'evoluzione recente del Federer tennista. 

"E' un duo fantastico. Dopo essersi ritirato ha allenato Milos, ora Rafa. Entrambi provengono da un'isola, Maiorca e penso che faranno molto bene".

"Sono stati due anni splendidi... per me Stefan rimane il migliore. Mi sono goduto ogni momento, ci siamo divertiti. Mi ha dato tanti accorgimenti a livello di gioco."

Qui un tweet con il quale "chiama" a raccolta il suo pubblico. Allenamento in diretta via social, un'interazione continua a un passo dalla discesa in campo vera e propria. Sprazzi di Federer. 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo