Termina una delle collaborazioni più vincenti nel tennis moderno. Boris Becker abbandona la poltrona nello staff di Novak Djokovic, chiudendo un rapporto lungo tre anni. La decisione era già nell'aria, spifferata da qualche emittente e da vari e disparati giornali dopo le dichiarazioni di settembre in cui annunciava novità. Djokovic ha sempre glissato, soprasseduto rispondendo picche a chi lo voleva sicuramente lontano dal tedesco. Ieri sera le indiscrezioni hanno trovato conferma, stavolta in maniera ufficiale. Il pluricampione di Belgrado tramite Facebook ha annuciato la decisione. Sotto la sua guida; 6 prove dello Slam e 25 tornei totali portati a casa. Inoltre - a maggio dell'anno in corso - è arrivato il tanto agoniato Career Slam conquistato grazie al trionfo sulla terra rossa francese. Ecco il post:
"Dopo tre anni di grande successo, Boris Becker ed io abbiamo deciso - di comune accordo - di porre fine alla nostra collaborazione. Gli obiettivi che ci siamo posti all'inizio sono stati pienamente soddisfatti, e volevo ringraziarlo per la collaborazione, il lavoro di squadra, la dedizione e l'impegno. D'altro canto, i miei obiettivi professionali sono per prima cosa mantenere un buon livello di gioco, ed avere anche una buona programmazione e nuovi obiettivi per la nuova stagione. Per questo, prenderò decisioni in futuro"
Resta nello staff Marian Vadja, storico allenatore dell'ex N°1 delle classifiche mondiali. Il serbo difficilmente resterà con il solo Vadja, prende sempre più piede la possibilità di vedere un altro allenatore nel team Djokovic. Come ha spiegato lui stesso, le decisioni verrano prese non in breve tempo. Djoker sceglierà un collaboratore in grado di ridare tonicità e vigore al suo gioco e rimpinguare di nuovi traguardi la sua psiche, spesso venuta meno nella seconda parte di stagione. Rimarrà certamente anche il guru Pepe Imaz, intento nel riportare a Djokovic quella forza mentale che lo contraddistingueva.