Milos Raonic cambia ancora. Dopo la separazione a fine 2015 con Ivan Ljubicic - passato poi alla corte di Roger Federer - adesso a farne le spese è Carlos Moya. L'ex tennista spagnolo aveva preso il timone della nave a Gennaio dell'anno in corso, apportando notevoli miglioramenti al gioco ed all'attitudine alla gara del suo assistito.

A Brisbane primo ed unico trofeo alzato, proprio agli albori della stagione. Nessun successo di rilievo quindi, ma tante prime volte. Su tutti la finale conquistata a Wimbledon, battendo - sotto 2-0 - in grande stile Federer. Solo l'inarrivabile Murray versione 2016 è stato capace di fermare la sua ascesa londinese. Chiude l'anno alla terza posizione, suo best ranking, ed immagazzina nuovi colpi, più stabilità e sicurezza nei momenti scottanti della contesa. Ancora qualche crepa nel suo gioco, con la terra rossa che resta tabù e tallone d'Achille. Aumenta la sua pericolosità sull'erba - terreno perfetto per il suo  servizio sinuovo e lineare, più che violento  - e trova grandi soluzioni sul cemento e sull'indoor, soprattutto in uscita dal servizio. Nessuna menzione a John McEnroe, tutor e chioccia durante gli Slam. L'eccentrico statunitense ha migliorato il suo rendimento sotto rete, gestendo la delicatezza del tocco con volee, demivolee, smash e quant'altro.  

Ecco il ringraziamento all'ormai ex coach:

"Grazie Carlos Moya per avermi tremendamente aiutato quest'anno, a fianco del mio team, a tirare fuori il meglio da me. Sotto la tutela e la direzione di Carlos ho giocato - tuttora - la mia migliore stagione. Non continueremo la nostra partnership ma resteremo amici. Gli auguro il meglio"

Parole sincere e dirette quelle del tennista di Podgorica, un omaggio sentito.

​Anche Moya ha ringraziato Raonic per la grande opportunità concessagli. Lo spagnolo ha scelto Twitter

"Grazie mille Milos, è stato un piacere far parte del tuo team. Ti auguro il meglio per il futuro, buona fortuna"