Giù il cappello di fronte a questo Fabio Fognini. Sì perché quando l'azzurro infila la settimana giusta, sia tennisticamente che a livello mentale, è in grado di esprimere un tennis al di sopra della norma. Ma fino a qui niente di nuovo. Applausi meritati anche all'avversario Martin che, soprattutto nel primo set, è riuscito a tenere testa al giocatore di Arma di Taggia, trovando anche soluzioni degne di nota.
Proprio il primo parziale ha visto il meglio dell'incontro, con Fognini molto ispirato e costantemente in spinta con i colpi da fondo come tutta la settimana e dall'altra parte un Martin in grado di gettare il famoso cuore oltre l'ostacolo, riuscendo nella maggior parte delle volte a tenere i ritmi dell'azzurro e mostrando un gioco che non vale sicuramente la sua attuale classifica (124 al mondo). Tuttavia è proprio l'italiano a condurre sempre le danze nel punteggio e ad avere le uniche opportunità di strappare il servizio all'avversario, ma le tre palle break a disposizione tra il secondo e l'ottavo game sono ben annullate da Martin, che non può niente però sulla quarta (che è anche un set point), steccando il dritto dopo un rovescio molto profondo di Fabio che gli vale il primo set per 6 giochi a 4.
Nel secondo lo slovacco alza fin da subito bandiera bianca, non riuscendo più a stare dietro alle continue variazioni e accelerazioni da fondo di un Fognini vicinissimo alla sua versione migliore, e di fatto con il break in apertura nel secondo gioco consegna la partita all'azzurro, che non si accontenta e si issa fino al 5-0, fino a chiudere dopo un'ora e otto minuti per 6-1.
Per Fabio, che torna al successo dopo più di due anni, si tratta del quarto titolo in carriera, tutti sulla terra rossa, e speriamo sia uno slancio per il resto della stagione. Bella risposta del tennis azzurro all'eliminazione in Davis contro l'Argentina con il doppio successo in 24 ore firmato da Fognini e Lorenzi, a dimostrazione ancora una volta di come nel weekend di Pesaro ci sia girato tutto storto.