In campo, Federer si muove leggero, l'impressione, a una prima occhiata, è che calcoli ogni movimento con attenzione. Ascolta il suo corpo Federer, specie la schiena. Un allenamento morbido in mattinata, poi la decisione di scendere sul Centrale per il match di secondo turno. Non una presa di posizione semplice, tanti gli interrogativi nella testa del campione svizzero. A spostare l'ago della bilancia l'imminente Roland Garros. Federer deve ritrovare le sensazioni giuste prima dell'approdo in Francia, deve costruire la sua condizione qui al Foro. La vittoria con Zverev, condita come di consueto da colpi di fioretto e giocate di sublime eleganza, è un punto di ripartenza.
Non ci sono certezze oggi. Federer si gode il successo, pesante, contro un giocatore in forte ascesa, ma non rassicura sul proseguo del torneo. La presenza negli ottavi resta in dubbio, la condizione è in divenire, da valutare giornalmente.
“Ho giocato con prudenza e non avevo deciso di giocare fino a dopo il riscaldamento. Oggi ho corso un rischio calcolato e sono felicissimo che abbia pagato. Pensavo di perdere in due set oggi ma sarebbe stato facile non giocare e non sapere come sarei arrivato al Roland Garros. Detto questo non posso garantire di giocare domani. Ogni 15 minuti parlo con Severin e Ivan e dicono cos’altro possiamo fare?”.
Si passa poi alla rottura con Edberg. Un divorzio annunciato, un connubio di qualità, fondamentale per trovare nuova linfa prima del tramonto tennistico. Le idee di Edberg per dipingere un nuovo Federer, spregiudicato. Si interrompe il rapporto di campo, restano rispetto e simpatia.
“La rottura con Edberg? L’idea era di fare un anno insieme. Così per lui fare due anni è stato eccezionale e per me fenomenale. Già mi aveva detto molto tempo fa che non mi avrebbe potuto seguire un altro anno e io ho capito. Siamo ancora in contatto, lui è un eroe ed un amico”.
Federer chiude la porta a un possibile assolo romano. Non è il momento giusto, non può essere questo Federer a imporsi nella Capitale.
“Vincere il torneo a Roma? Mi piacerebbe, ma non quest’anno. Non accadrà, forse il prossimo anno. Sono contento però di giocare qui”.
La stagione presenta l'impegno a cinque cerchi, un sogno che anche Federer accarezza, senza eccessiva pressione. Lo svizzero, al momento, insegue la forma migliore, ogni possibilità di successo passa da qui, dal recupero di determinate sensazioni.
“Rio 2016 è un obiettivo ma non l’unico. Di certo non ho programmato la stagione in funzione dell’Olimpiade. Il mio obiettivo ora è tornare in forma sperando di tornare al 100%.Sono troppo lontano dalla mia forma migliore".
Chiusura per l'avversario odierno, A.Zverev. Federer incorona il tedesco, un prospetto di enorme talento, pronto a cogliere la ribalta nelle stagioni a venire. Giocatore completo, già in grado di battersi con i primi al mondo. La sconfitta con Roger non intacca il valore di un ragazzo da poco diciannovenne.
“Zverev futuro numero uno? Lo spero per lui, è un gran talento. Ha un buon gioco, ottima tecnica e un buon atteggiamento in campo. Può solo migliorare da oggi in poi. Una volta che poi supererà i 40 anni inizierà a calare penso (risata, ndr). Penso che competerà per la top 10 se sarà tra i primi 5 o diverrà numero uno non lo so ma glielo auguro. Un sacco di cose devono coesistere per tale obiettivo: consistenza, forma fisica, mentale. Non sono molti i giocatori che hanno raggiunto la prima posizione mondiale dopotutto”.
(Traduzione conferenza Luca Fiorino - SpazioTennis)