La resa di Roger Federer - al cospetto di un vivace Tsonga - apre la strada a ulteriori sorprese nella parte alta del tabellone. A Monte-Carlo sventola il vessillo francese, sono infatti Gael Monfils e Jo Wilfried Tsonga a giocarsi un posto in finale quest'oggi. Per Monfils un quarto privo di insidie con lo specialista Granollers, per Tsonga, come detto, lo scalpo Federer, al termine di una partita di rincorsa, lunga oltre due ore, con il transalpino perfetto nell'acuire le naturali carenze di un Roger al rientro.
Per Tsonga si tratta del secondo derby sulla terra monegasca, dopo quello in ottavi con la wild card Pouille. Il bilancio sorride a Jo, ma il pazzo Gael intravede una ghiotta occasione per rituffarsi nell'elite della racchetta. 4-2 al momento Tsonga, ma nel 2015 - sul cemento di Miami - 64 76 Monfils.
Ben più nobile il confronto che inaugura la giornata odierna. Rafa Nadal incrocia Andy Murray, nel percorso di "purificazione" del mancino spagnolo un'altra tappa cruciale. Il torneo di Monte-Carlo può segnare definitivamente il ritorno ad alto livello di Nadal. Il braccio di ferro con Thiem - specie nel set d'apertura - rappresenta il punto più alto, una lotta di nervi, con Nadal àncorato a disperati recuperi, pronto a tutto pur di non arrendersi. Meno spettacolo nei quarti con Wawrinka, non certo per demeriti di Nadal. Successo ampio, 61 64. Il cammino di Murray è fin qui alterno. Male con Herbert e Paire, a rischio eliminazione, in controllo totale con Raonic (62 60).
La rivalità ha radici profonde, 16-6 il conto dei precedenti, in favore di Nadal. Nel 2015, alle finali ATP, vittoria per Rafa nel round robin, prima, sulla terra di Madrid, 63 62 Murray e titolo britannico. Due sono invece i confronti qui a Monte-Carlo, entrambi a livello di semifinale. Nel 2009 e nel 2011 W per Nadal. Difficile identificare un favorito ai nastri di partenza, ma campo, superficie, condizione e tennis concedono a Rafa un minimo punto di vantaggio.