Roger Federer suona la seconda sinfonia sul rosso di Monte-Carlo. Lo svizzero regola in due set lo spagnolo Roberto Bautista Agut e approda ai quarti di finale. Vince e convince Roger, in progresso rispetto all'uscita d'esordio. C'è maggior continuità nei colpi, evidente è la volontà di testare l'intero repertorio, con Federer che fiacca la resistenza di Bautista alternando accelerazioni e palle senza peso, lente. Lo spagnolo corre a perdifiato sui due lati del campo, scarica sulla terra abnegazione e sacrificio, ma il pallino è svizzero e Roger, dopo un primo set in controllo, scatta al tramonto del secondo. 62 64 il punteggio finale.
Federer e Bautista mantengono senza problemi i primi turni di battuta, è una naturale fase di studio che trova il suo epilogo nel terzo gioco, quando Roger si fa minaccioso. Lo svizzero sale a 30, ma poi, incerto, non segue il colpo d'attacco e viene infilato dal bel dritto a uscire dello spagnolo. Si arriva comunque ai vantaggi, ma Bautista difende il fortino. Federer gode di un buon apporto del servizio e riesce a limitare lo scambio all'uno-due. Si gioca quindi soprattutto quando l'elvetico è in risposta e la prima spaccatura è nel quinto gioco. Game lungo, in cui Federer, con un fulminante dritto, si porta a palla break. Bautista si difende, è fortunato quando Federer sfiora il campo, poi trova una prima ad annullare la seconda opportunità. Non manca l'occasione per chiudere il game, ma Federer indovina la sequenza. Passante e rifinitura a rete, poi ragnatela perfida da cui Bautista tenta di uscire con un lungoriga, fuori misura. 32 Federer. Il n.3 del tabellone conferma il vantaggio e cambia decisamente marcia. Un ritmo che stronca un regolarista come Bautista. Sul 15-30, lo spagnolo ha lo scambio in pugno, Federer, lontano, arriva in allungo e sbraccia. Dritto in contropiede, incrocio delle righe, immobile Bautista. Il punto successivo segna la seconda rottura. Roger si presenta a rete, il lob del rivale non ha pretese. 52, poi perentorio 62 griffato da una volée alta di rovescio e da un ace centrale.
L'avvio del secondo concede a Bautista un'opportunità, l'unica. Federer gioca due punti paradisiaci, poi si accomoda in poltrona e apre allo spagnolo. Bautista risale e punisce uno sfrontato attacco del re. Nel gioco successivo, Federer precipita, 0-40 e tre palle break Bautista. Un solo rimpianto, sulla seconda. Bautista forza, ma non trova il campo. Roger intuisce il momento e piazza la spallata. Prima a uscire, schiaffo al volo, 1-1. Bautista incassa, ma resta in piedi. Bravo lo spagnolo a tenere a 0 la battuta. Federer, quando può, si diverte, offre addirittura un colpo di volo in emergenza, da metà campo. L'ordine dei servizi viene rispettato fino all'ottavo gioco. Qui, Roger alza la voce. Lo svizzero chiama a rete lo spagnolo, la palla rimbalza appena e Bautista può solo appoggiare, sberla a incrociare di dritto, 0-30. La risposta di rovescio, profondissima, vale tre palle break. Bautista cede. Roger deve quindi solo chiudere al servizio e la sequenza è d'autore. Ace, comodo rovescio, errore di Bautista. Con margine, Federer rischia la seconda e incappa in un doppio fallo. La seconda palla match è però propizia. Si presenza nei pressi del net sulla seconda, volée che si spegne, dolce, a metà campo. Boato. 64.