Alla fine la spunta il campione, Rafael Nadal, quello già ampiamente fatto e consumato dall'esperienza, che gli permette di avere la meglio sul talento in erba di Dominic Thiem grazie all'arma del cinismo, preziosissima alleata in una partita dove il maiorchino ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio, seppur in due parziali, del temuto austriaco. L'iberico riscatta così la sconfitta nell'ultimo scontro diretto in Sud America, avendo la meglio di Thiem in poco più di due ore (7-5, 6-3), sfruttando al meglio l'imprecisione dell'avversario nel primo set ed il naturale contraccolpo psicologico nel secondo. Per lo spagnolo, adesso, la sfida a Stan Wawrinka.
Rispetto alle recenti uscite, quando aveva perso i primi parziali per poi ribaltare la contesa, Thiem trova fin dai primi scambi fiducia con i colpi da fondo campo e con il servizio, tenendo agevolmente il suo primo turno e conquistando un preziosissimo break nel terzo gioco. Nadal, al contrario, non riesce mai ad essere pericoloso sulla battuta dell’avversario austriaco, che fatica ben poco nel turno successivo per confermare il vantaggio ed allungare. Il maiorchino ritrova feeling con il dritto da fondo campo nel quinto gioco e, grazie anche ad una maggiore attenzione nei colpi, prende campo nel turno di servizio successivo di Thiem: il meno quotato dei due tennisti perde profondità con i colpi da fondo campo, ma fronteggia alla grande la prima palla break del set, annullandola magistralmente con due dritti che però non abbattono Nadal. L’iberico resetta immediatamente ed impatta a quota tre alla seconda occasione offertagli dall’avversario (3-3).
Il ventiduenne di Wiener Neustadt risponde da campione procurandosi quattro palle break nel settimo gioco (passante delizioso per il trenta), ma Nadal le annulla salendo notevolmente di colpi sfruttando l’errore dell’austriaco nell’ultima occasione, prima di chiudere il game rimettendo la testa avanti. Nel suo momento migliore, però, l’iberico torna a commettere troppi gratuiti, offrendo altre sei palle break al ventiduenne, salvando la quattordicesima del primo set con un lob chirurgico. Lo spagnolo resiste ancora e dopo 16 minuti tiene il servizio, ma non approfitta del black out di Thiem nel turno successivo (5-5). Il ventinovenne fronteggia altre due palle break, neanche a dirlo salvate, con l’austriaco che vanifica due passanti in corsa (uno di dritto, l’altro di rovescio) da cineteca. Il numero quattordici del mondo vacilla nel dodicesimo gioco, offrendo tre palle break al maiorchino che chiude grazie al doppio fallo dell’avversario.
Dopo i primi due game del secondo set di fisiologico relax, tenuti entrambe a zero, così come nel primo parziale Thiem parte alla grande, conquistando a zero il break del 2-1, ma offre immediatamente il fianco al contro-parziale nel quarto gioco che Nadal sfrutta prontamente. Dopo i fuochi d'artificio altra pausa di riflessione in vista del gran finale: i giochi centrali del secondo parziale vanno via tra alcuni errori e pochi vincenti, con la stanchezza che inizia ad annebbiare la mente dei rivali. Ne esce, alla lunga, l'esperienza di Nadal, abile nel selezionare con cura i punti decisivi per scalfire le residue speranze del giovane Thiem. Nell'ottavo gioco, l'acuto del maiorchino, che prima spreca una palla break, poi converte e sale 5-3. Da prassi, in scioltezza, il game finale, che permette all'iberico di raccogliere il meritato applauso del pubblico di Montecarlo.