Novak Djokovic esce dal Campo principale di Monte-Carlo a testa bassa. Si ferma, sul limitare dello spogliatoio, firma alcuni autografi, saluta e entra nel tunnel. Un tunnel di pensieri, il n.1 si interroga, perché il primo match sul rosso coincide con una sconfitta, pesante, per momento, avversario. Jiri Vesely prende Djokovic a mazzate, senza mezzi termini. Bordate continue, un patto col rischio in nome del successo. Nole è falloso, a tratti assente. 

La lucida analisi a fine partita conferma l'impressione del campo. Djokovic ammette la battuta d'arresto, tende la mano al rivale - ieri superiore - e sottolinea i suoi limiti. Si tratta della prima reale fermata della stagione corrente, dopo lo stop con Feliciano Lopez per problemi ad un occhio. 

"E questa è una prova che nessuno è imbattibile. È accaduto così tante volte nella mia carriera che perdessi un match, non è la prima volta. Ovviamente non è facile accettare di aver perso un incontro, appena usciti dal campo. Ma devo fare le congratulazioni al mio avversario. Penso che abbia giocato con grande solidità, ha servito davvero bene, è stato bravo tatticamente e aggressivo. D’altro canto, per quanto riguarda me, ci sono davvero poche cose che posso considerare positive dell’incontro di oggi. Ho giocato davvero, davvero male. Senza nulla togliere alla performance del mio avversario, ha meritato di vincere. Quando è stato in vantaggio di un break nel terzo set ha giocato con coraggio, entrando in campo, giocando smorzate, servendo forte. Stava cercando la vittoria, ha meritato di trovarla".

Il serbo annuncia un passo indietro, il fisico robotico di Djoko chiede uno stacco, un momento per riacquisire brillantezza. Le fatiche presentano il conto e il Djokovic di Monte-Carlo appare un secondo in ritardo, oscurato dalla veemenza di Vesely, in giornata di grazia. L'arrivo in fretta e furia, a pochi giorni dal via, qualche seduta, per recuperare terreno sul rosso, una rincorsa che stritola fiato e mente. 

"Mi sono allenato molto bene in termini di sensazione della palla, ma non mi sono mai sentito fresco, in nessun momento. Ho lavorato al massimo, certo, cercando di fare del mio meglio ogni giorno, ma prima o poi questo sarebbe dovuto succedere. Tutto succede per una ragione. Mi prenderò un po’ di pausa adesso, non vedo lora. Avrò bisogno di un poco di riposo, fisicamente e anche mentalmente".

Una sconfitta che non pregiudica il cammino, che non limita l'incedere di Djokovic. La forza di Nole risiede nella sua granitica convinzione, nella sua naturale capacità di affrontare difficoltà e interrogativi, all'interno di una partita, nel corso di una stagione. 

"Guarda, non è la prima volta che perdo così presto, l’ho già detto. Certo non è accaduto ultimamente e quindi è una sensazione diversa. Ma, come ho detto, devo fare le mie congratulazioni al miglior giocatore in campo oggi e andare avanti. Tutto qua, è tutto già alle mie spalle".

Nessun ritocco a gioco e tennis, una sconfitta non può mettere in dubbio un periodo di dominio. Djokovic si ferma e sorride, numero uno anche nell'incassare i colpi del campo. 

"Ho avuto un inizio di stagione incredibile. Questo incontro non disturberà la mia preparazione per il resto della stagione e per quello che sta per arrivare. Sono tuttora fiducioso, sento tuttora che sto giocando il miglior tennis della mia vita. Mi riposerò e basta perché a volte è ciò di cui si ha bisogno, poi tornerò sui campi di allenamento, mi adatterò a questa superficie che è completamente diversa da ogni altra e spero che farò meglio nel prossimo torneo".

(Traduzione Raoul Ruberti/Ubitennis)