Risulta difficile trovare un filo logico a questo match ma lo sappiamo i derby sono sempre partite a sè. A maggior ragione se uno dei protagonisti in campo è Fabio Fognini, imprevedibile persino nelle giornate migliori, figuriamoci al suo rientro in campo dopo due mesi dall'infortunio occorso in Brasile quando si ritirò nel match di secondo turno contro Gimeno-Traver. Quindi per il ligure oggi le giustificazioni sono più che credibili anche se, visto l'inizio, era veramente difficile pronosticare un crollo così verticale nel giro di cinque minuti.

Il match era infatti iniziato con un Fabio in palla fin dal primo scambio (di venti colpi!) e un Lorenzi invece che sembrava accusare molto il palcoscenico e lo scontro con il compagno di Davis. In questo modo, con un vincente dietro l'altro ed un gioco veramente lineare, Fognini si portava avanti per 4-0, con ben due break di vantaggio, in poco più di un quarto d'ora. Da qui facile conduzione del match, sempre in spinta dal fondo e con il senese che rimaneva attaccato al set solo grazie alla prima di servizio che però non riusciva ad evitare il 6-2 in 28 minuti di gioco.

Dopo un tale spettacolo di tennis e tattica offerto, veramente in pochi si potevano aspettare un calo di rendimento del genere del nativo di Arma di Taggia: un crollo improvviso quanto verticale, con le gambe che non si muovevano più, e la casella degli errori non forzati che superava piano piano quota 30. Nulla da togliere comunque a Lorenzi, abile a sfruttare questo momento buio del suo avversario e a non regalare più niente, ma limitandosi a rimettere la palla in campo e lasciare che Fabio cadesse nell'errore. Ecco che in 50 minuti si completava la rimonta di Paolo, con un parziale di 11 game ad 1 e un secondo turno comunque meritato domani sul centrale contro Monfils. Per Fognini giudizio rimandato alla prossima settimana a Barcellona, sperando che la condizione fisica migliori piano piano, visto che i problemi ci sono ancora come ha sottolineato lui stesso al momento della stretta di mano finale con Lorenzi.