Tutto come previsto. Anche se, riguardando la prima giornata, non possiamo dire che sia stata letteralmente una passeggiata, vista la maratona di quasi cinque ore di Lorenzi contro Chiudinelli entrata di diritto nella storia della Coppa Davis dell'Italia e la non semplice vittoria di Seppi contro Laaksonen. Ma ad arrotondare il punteggio finale ad un netto 5-0 in nostro favore ci hanno pensato prima lo stesso Seppi in coppia con Bolelli nel match di sabato e poi Lorenzi e Cecchinato negli ultimi due singolari la domenica. Il palermitano, al suo esordio in Davis con la maglia azzurra, ha infatti battuto l'elvetico Bossell con il punteggio di 6-3 7-5 mentre il toscano ha completato il suo indimenticabile weekend superando Bellier 6-3 6-2.

Quarti di finale dunque, dove ad attenderci c'è l'Argentina, vittoriosa in Polonia e desiderosa di vendetta dopo la sconfitta subita in casa per mano degli azzurri due anni fa. Tante cose sono cambiate da quel 2014. Innanzitutto il nostro numero uno, (oggi come allora) Fabio Fognini, che praticamente sconfisse da solo la nazionale blu celeste, è ancora oggi lontano dal punto più alto della sua carriera, cioè quella tredicesima posizione del ranking raggiunta a cavallo proprio della sfida di Davis contro l'Argentina, ma resta comunque l'uomo su cui puntare per carisma, talento e dedizione quando indossa la maglia della nazionale. Come allora ritroviamo Seppi, e forse in condizioni migliori rispetto a quel periodo quando, nel match di esordio, subì una netta sconfitta per mano di Berlocq. In più abbiamo un doppio consolidato, con Fognini-Bolelli vincitori Slam e in alternativa a Fabio anche Seppi abbiamo visto come possa ritagliarsi un ruolo importante in coppia con Simone. E le alternative Lorenzi, sempre affidabile, e Cecchinato, prospetto per il futuro, hanno dimostrato come capitan Barrazzutti abbia una schiera di giocatori di buon livello all'interno della quale scegliere chi schierare in campo. Venendo ai nostri avversari, molto è cambiato in questi anni: con l'incognita Del Potro (che nel 2014 non rispose alla convocazione),classifica alla mano il numero uno della squadra che ha battuto la Polonia è Guido Pella, fresco finalista a Rio e 40 al mondo, anche se il leader della squadra resta Leonardo Mayer, quattro posizioni sotto e giocatore duttile e temibile su tutte le superfici. Ma la nazionale sudamericana può contare anche su Federico Delbonis, Diego Schwartzman e il veterano Berlocq, schierato nel match di doppio sabato con il giovane Olivo.

Ce la possiamo giocare dunque, anche se tutto o quasi dipenderà dalla presenza di Del Potro e dalla scelta della superficie che la federazione italiana, in quanto ospitante della sfida, compirà nelle prossime settimane. Come ha ripetuto capitan Barazzutti, l'Italia in casa e sulla terra rossa è una delle formazioni più temibili da affrontare in questa competizione, e molto probabilmente la scelta penderà ancora verso quella direzione, con la conferma dell'Adriatic Arena di Pesaro come palcoscenico di questa sfida il prossimo 15-16-17 luglio. Tuttavia, riflettendo, stavolta una scelta di variare verso una superficie più rapida non sarebbe del tutto da scartare: vista l'incognita Del Potro (ad oggi più probabile una sua assenza), passando i nomi della rosa argentina vediamo come sia composta prevalentemente da giocatori "terraioli", con i vari Delbonis, Berlocq, Pella e Schwartzman che ben poco hanno ottenuto su altre superfici, fatta eccezione per Mayer che, come abbiamo già detto, è l'unico giocatore che sa adattarsi meglio ai campi più rapidi. I nostri, dal loro canto, sanno ben esprimersi su tutte le superfici: Fognini ha dimostrato di essere in crescita sul veloce, Seppi è nato su queste superfici e Bolelli, per il tipo di gioco e per la potenza dei sui colpi da fondo, si esprime forse meglio sul cemento che sulla terra rossa. Per queste ragioni, stavolta Binaghi e Co. possono pensare che un cambio di superficie possa seriamente avvantaggiarci in una sfida che, gettando lo sguardo un po' oltre, potrebbe portarci, in caso di successo, alla terza semifinale in due anni e ad affrontare la Serbia di Djokovic sempre davanti ai nostri tifosi. Luglio è ancora lontano, ma il conto alla rovescia è appena iniziato...