Oramai le sorprese sono all'ordine della giornata nella terza edizione dell'ATP 500 di Rio De Janeiro: nelle due semifinali disputate ieri, infatti, a gioire sono stati i giocatori che partivano sfavoriti ma, come detto più volte, anche questo è il bello del tennis.

Partiamo dalla prima partita giocata nel pomeriggio brasiliano, quella tra Thiem e forse la più grande sorpresa del torneo, Guido Pella. L'argentino, autore di una settimana sontuosa con il successo al primo turno su Isner dopo tre ore di battaglia, seguito da quelli su Giraldo e Gimeno-Traver, è riuscito a sorprendere anche l'austriaco che, tuttavia, ha risentito in campo delle fatiche delle quasi due settimane consecutive di gioco, visto che viene dal successo di Buenos Aires. Ciò che sorprende di più è il punteggio della sconfitta di Thiem: 6-1 6-4 in un'ora e un quarto di gioco, con l'austriaco che ha concesso ben 11 palle break mentre Pella non ha mai perso il servizio in tutta la gara. Per l'argentino, quasi in lacrime dopo l'ultimo punto, si tratta della prima finale in carriera a livello ATP.

Sorprendente, ma fino ad un certo punto considerando il Nadal di questi tempi, la vittoria di Pablo Cuevas per 6-7 7-6 6-4 nei confronti del maiorchino che, quindi, come lo scorso anno si è fermato al penultimo atto del torneo ma soprattutto ha concluso la campagna sudamericana senza aver vinto nemmeno un torneo (e non aver fatto nemmeno una finale). La cosa forse più preoccupante di Nadal è la condizione fisica, che è apparsa non delle migliori, con la lancetta che segnava la riserva già nel secondo set. Dopo aver vinto il primo set al tiebreak, nel secondo infatti il maiorchino ha perso per primo il servizio, facendo salire Cuevas, autore sicuramente di una delle partite più solide della carriera, sul 5-2. Qui il solito cuore del maiorchino è uscito fuori e, rimontando fino al 5-5, ha portato anche il secondo set al tie-break dove però stavolta l'uruguaiano ha dominato, vincendolo per 7 punti a 3. Nel terzo parziale Nadal è andato vicino al ko tecnico, sia fisico che mentale, mentre Cuevas è diventato ingiocabile al servizio, calando 7 ace e vincendo tutti i punti con la prima palla in campo. Un solo break nel settimo gioco ha fatto la differenza e, dopo una battiglia di oltre tre di gioco condita con tanto di medical time-out per un problema al quadricipite negli ultimi game, l'uruguaiano ha potuto festeggiare la sua prima finale in un ATP 500.