Pronostici rispettati nel penultimo atto dell'ATP 250 di Doha, con le prime due teste di serie del tabellone - Djokovic e Nadal - che si sono aggiudicate i loro rispettivi incontri di semifinale e domani si sfideranno per la conquista del titolo arabo.
Il primo a scendere in campo è stato il maiorchino opposto alla rivelazione della settimana, l'ucraino Marchenko.
Settimana tra alti e bassi per il numero uno di Spagna, visto che ha alternato buone prestazioni come quella contro Haase ad altre meno buone come quelle contro Carreno Busta e Kuznetsov. La versione odierna di Nadal è da considerarsi tra le migliori, visto anche un avversario un po' stanco ma che comunque ha dato tutto per continuare il sogno. Nel primo set è bastato un break ottenuto nel secondo game: nonostante la bassa percentuale di prime in campo (con una resa però del 100% quando è entrata), lo spagnolo è riuscito comunque ad aggiudicarsi il parziale per 6 giochi a 3. Nel secondo set Marchenko è salito di livello, provando a ripetere la bella prestazione fatta con Ferrer, ma sul punteggio di 2-2 un passaggio a vuoto gli è costato il nuovo break, stavolta addirittura a zero. Nadal ha impiegato un po' per confermarlo, visto che nel turno di battuta successivo (il più lungo del match), è stato costretto ad annullare l'unica palla break della partita, che ha rappresentato anche l'ultima chance per Marchenko di rientrare nel match, visto che da lì in poi lo spagnolo non ha concesso più niente e ha chiuso in un'ora e diciassette minuti col punteggio di 6-3 6-4.
Più affascinante la seconda semifinale tra il numero uno del seeding e del mondo Djokovic e il ceco Berdych. Dopo la prestazione altalenante di ieri contro Leo Mayer, il serbo quest'oggi ha alzato l'asticella. La differenza nel primo set l'ha fatta la bassa percentuale di prime palle in campo del ceco che, contro un ribattitore come è Djokovic, significano break. E infatti Tomas è stato costretto a cedere il proprio servizio ben due volte, contro solo una di Nole, per il 6-3 finale. Nel secondo set, il rendimento del dritto e del servizio di Berdych sono saliti, tanto da permettere al ceco di annullare le tre palle break concesse con autorità, mentre il serbo ha continuato con il pilota automatico. Si è arrivati dunque al tiebreak. Qui, un allungo iniziale di Djokovic ha fatto la differenza, per il 6-3 7-6 finale in un'ora e 42 minuti di gioco.