Il 2015 tennistico si è chiuso da poche settimane e per Roger Federer è già tempo di pensare alla prossima stagione agonistica, di tracciare un bilancio degli ultimi dodici mesi per dedicarsi alla programmazione del 2016, anno in cui a infittire il calendario ci saranno anche le Olimpiadi di Rio de Janeriro: "Ho già programmato tutto per il 2016 - le parole del fuoriclasse di Basilea esibitosi nell'International Premier Tennis League in India - dagli impegni preolimpici a quelli successivi. Renderò noto il mio calendario già nelle prossime settimane, sono già concentrato sulla prossima stagione. Gli Australian Open saranno come al solito un obiettivo importante, poi ci sarà da affrontare un anno davvero duro. Mi sento bene fisicamente e in buone condizioni. Come ho già avuto modo di dire varie volte, spero di giocare ancora a lungo. Il ritiro non è ancora un'ipotesi presa in considerazione, non c'è una data predefinita per quello. Di certo non mi fermerò alle Olimpiadi". E proprio sui Giochi a cinque cerchi Federer ha voluto spiegare i motivi della decisione di partecipare anche al torneo di doppio misto, in coppia con Martina Hingis: "Vincere la medaglia d'argento sul centrale di Wimbledon a Londra 2012 è stata un'esperienza fantastica, ma non sento la pressione di dover vincere a tutti i costi l'oro a Rio, al contrario di quanto tutti pensano. Ecco perchè giocherò il doppio misto con Martina, e potrei anche disputare l'altro torneo di doppio con Stan (Wawrinka, ndr) e concentrarmi quindi su tre eventi nella stessa settimana, in modo da avere più chances possibili di vincere qualche medaglia per la mia Svizzera. Le Olimpiadi sono un evento unico, per me è motivo di grande orgoglio rappresentare il mio paese. Credo di fare lo stesso anche durante il calendario Atp, ma per i miei connazionali è forse più importante vedermi ai Giochi. Sono stato due volte portabandiera della Svizzera, ho vinto l'oro con Stan a Pechino, quindi direi che ho già realizzato il mio sogno".
Roger passa poi a raccontare cosa lo spinga ad andare avanti nonostante i 35 anni si avvicinino (li festeggerà proprio durante il torneo olimpico): "Ormai sono abituato a pressioni di ogni tipo, a giocare match di primo turno, quarti di finale, per non parlare delle finali dei grandi tornei. Eppure in certe occasioni mi capita ancora di sentire la tensione di essere nervoso sul campo, di essere ancora molto coinvolto emotivamente. Ho ancora il fuoco dentro e penso che non se ne andrà finchè non mi ritirerò". C'è infine spazio per analizzare la stagione appena andata agli archivi: "Novak (Djokovic, ndr) ha concluso un'annata eccezionale, ormai gioca con grande fiducia ed è stato capace di migliorare anche alcuni aspetti del suo tennis. E' al top dal punto di vista fisico e mentale e lo dimostra ogni volta che scende in campo. E' sempre molto concentrato, d'altronde è l'unico modo per vincere il 97% delle partite che disputi in un anno intero. Da parte mia sto lavorando sin da ora per poter essere ancora più competitivo contro di lui a partire dai primi tornei del 2016. Nadal? Rafa sta tornando quello di prima. Credo proprio che l'anno prossimo sarà un avversario molto difficile da battere. Ho giocato una meravigliosa finale contro di lui a Basilea, penso potrà vincere uno o due Slam nel 2016. Per quanto mi riguarda, sono convinto di aver disputato una grande stagione, ho vinto sei titoli, anche se non sono riuscito a trionfare in un Major. Nole mi ha battuto in più occasioni nelle finali Slam degli ultimi anni, ma sono stato in grado di competere ad armi pari con lui, sconfiggendolo in tre occasioni e vincendo anche con tutti gli altri top ten. E' stato davvero un anno positivo per me, spero di poter ripartire da quanto fatto e giocare un'altra stagione come questa. Magari con uno Slam in più".