Un Roger Federer a tratti lento e svagato riesce comunque a portare a casa la terza vittoria in tre partite nel girone Stan Smith delle Atp Finals 2015, battendo nell'ultimo turno Kei Nishikori con il punteggio di 7-5 4-6 6-4. Finale amaro per il giocatore giapponese, capace di rimontare un set e un break di svantaggio (4-1 nel secondo parziale) e di non mollare nemmeno al terzo, arrendendosi solo nell'ultimo game della partita, quando ha dovuto cedere il servizio per la sesta volta nel match. In un pomeriggio di scarsa vena, Federer può rallegrarsi per aver comunquo vinto una partita divenuta d'un tratto complicata e per aver convertito il 100% delle palle break avute a disposizione. Con questo successo Nishikori abbandona le Atp Finals, mentre il fuoriclasse elvetico si qualifica come primo del suo gruppo e attende di conoscere il suo avversario per la semifinale di sabato.
L'inizio di partita non è certamente da ricordare per Federer, già certo della qualificazione ma non del piazzamento, apparso immediatamente discontinuo e poco concentrato. Due doppi falli di troppo di Nishikori danno però la possibilità allo svizzero di volare sul 3-1, prima di subire a stretto giro di posta il controbreak del nipponico. Federer soffre le traiettorie alte dell'avversario, bravo a insistere sul rovescio dell'elvetico e a cercare di comandare il gioco da fondo campo, sfruttando un'ottima rapidità di gambe e un'eccellente esecuzione di rovescio. Al servizio il numero tre al mondo ha una resa ben al di sotto dei suoi standard, con poche prime in campo (percentuale intorno al 50%) e ancor meno punti ottenuti con la seconda palla (il 30% scarso). Sul 4-4 Nishikori strappa nuovamente la battuta a Federer, prima di concedere allo svizzero di rientrare nel set e di aggiudicarselo in risposta con il punteggio di 7-5.
Incamerato il primo set, Federer sembra giocare più sciolto, sia al servizio che nei colpi da fondo campo, regalando alcune perle anche nel gioco di volo al pubblico di una O2 Arena tutta esaurita. Il numero tre al mondo si porta in un lampo sul 4-1, quando un prolungato black-out, frutto anche della determinazione di Nishikori, fa prendere alla partita una piega inattesa. Cinque games consecutivi vinti dal giapponese - con due servizi persi da Roger - riequilibrano il punteggio sul set pari. Lo svizzero cala vistosamente da un punto di vista mentale, perdendo campo e concentrazione, mentre il suo avversario sale di colpi, permettendosi anche giocate non propriamente appartenenti al suo repertorio (come un rovescio passante a una mano in corsa).
Il terzo e decisivo parziale si apre con Federer costretto a fronteggiare tre palle consecutive sull'1-1. Qui il fenomeno da Basilea torna improvvisamente ad alzare il livello del suo gioco, ritrovando il servizio e approfittando delle difficoltà di Nishikori a gestire il suo back di rovescio piazzato lento a metà campo, sul quale il giapponese va spesso fuori giri. Scampato il pericolo di trovarsi sotto anche nel terzo set, Federer breakka nuovamente il nipponico nel quarto game, per salire come in precedenza sul 4-1. La situazione, simile a quella del secondo set, si ripropone quasi integralmente anche quando stanno per scoccare le due ore di partita, allorchè Nishikori approfitta dell'ennesimo passaggio a vuoto dello svizzero per riportarsi sul 4-4. A questo punto Federer riesce a tenere la battuta per andare in vantaggio 5-4, e nel game successivo il giapponese ha la palla del cinque pari, ma la spreca con un sanguinoso doppio fallo. Si arriva così a match point, con Federer che trova un gran diritto lungolinea e chiude il confronto con uno smash tutt'altro che facile, spedendo in vacanza uno splendido Nishikori, ammirevole per determinazione e qualità di gioco, mentre lo svizzero si prepara già alla semifinale di sabato, dove incontrerà il secondo classificato del gruppo intitolato a Ilie Nastase (probabilmente uno tra Murray e Wawrinka, con Nadal che dovrebbe superare senza problemi anche David Ferrer).
Il secondo posto nel girone dedicato a Stan Smith se lo giocheranno invece stasera il numero uno al mondo Novak Djokovic e il ceco Tomas Berdych, costretto a vincere in due set per avanzare al turno successivo di questa edizione delle Atp Finals.