Il day after la sconfitta di Novak Djokovic contro Roger Federer nella seconda partita di round robin del gruppo delle Atp Finals 2015 dedicato a Stan Smith è quello della riflessione, dei propositi per il prosieguo del torneo e di qualche dichiarazione che sa di pretattica piuttosto che di analisi post-partita. Quella di ieri è stata la prima sconfitta del numero uno serbo dalla finale di Cincinnati di agosto (persa sempre contro lo svizzero), oltre a rappresentare il primo rovescio su un campo indoor dall'autunno 2011. Per gli amanti dei numeri, si tratta inoltre solo della sesta sconfitta durante l'intero anno solare 2015 per Nole, la terza contro Federer, tutte verificatesi sulla breve distanza dei due set su tre.
In conferenza stampa Djokovic non ha voluto drammatizzare un risultato che non compromette affatto il suo cammino verso la finale di Londra: "E' lo sport - le parole del numero uno al mondo - ogni tanto capitano serate come queste e partite del genere. Per fortuna il torneo è strutturato con il round robin, perciò ho ancora la possibilità di raggiungere le semifinali. Va dato merito a Roger di aver mixato sapientemente il ritmo degli scambi, proponendomi sempre palle differenti. Ha usato lo slice e i colpi in top-spin, ha servito alla grande. Io invece ho commesso troppi, troppi errori non forzati, aiutandolo a vincere, specialmente nel secondo set". Nole non è sembrato voler soffermarsi troppo sul fatto che il 50% delle sue sconfitte del 2015 sia arrivato contro Federer: "Rispetto alle ultime due nostre sfide, agli Us Open e a Cincinnati, qui il campo è un po' più lento. Tatticamente ha giocato davvero bene, è stato senza dubbio migliore di me. Ma penso di avergli concesso troppo a lungo la possibilità di dettare il ritmo dello scambio da fondo. Non ho mai trovato continuità e profondità e se giochi così contro Roger, non hai una chance". Quanto alla prossima sfida contro Berdych, Djokovic è apparso già piuttosto battagliero: "E' stata una stagione lunghissima, questa è l'ultima settimana dell'anno, ma devo trovare le energie fisiche e mentali per andare avanti nel torneo. C'è un'altra partita del girone da giocare e devo vincerla a tutti i costi. Il giorno di riposo mi consentirà di riflettere su questa match con tutto il mio team, per lavorare su tutte quelle cose che non mi sono riuscite e che non sono andate come volevamo".
Dal canto suo Federer è sembrato non voler attribuire troppa importanza a una vittoria in un match di round robin, mostrando di non essere troppo d'accordo con la lettura della partita offerta dal rivale: "Francamente non mi sembra di aver variato così tanto i miei colpi - ha spiegato il fuoriclasse elvetico in conferenza stampa - non ho praticato una tattica così "folle". Abbiamo giocato come tante altre volte in passato, io ho cercato di cambiare ogni tanto rotazione alla palla, Novak ha fatto la sua partita di pressione da fondo cercando di buttarmi fuori dal campo. Credo che abbiamo giocato entrambi il nostro tennis, e alla fine è stata una buona serata per me. Vincere il primo set in sfide come queste è sempre molto importante, anche per continuare ad andare a un ritmo ancora più veloce nel secondo. Ci sono riuscito, mi è andata bene". Lo svizzero sostiene che la partita di ieri non cambierà molto ai fini dell'assegnazione del titolo di Maestro: "Per quanto mi riguarda Novak rimane il favorito per vincere il torneo. Una volta in semifinale, sarà il principale favorito anche per tutto ciò che ha fatto e vinto durante l'anno. Per come lo conosco, troverà un modo per tornare sul campo ancora più concentrato e incisivo. D'ora in poi sarà più difficile batterlo".