Si interrompe, nei quarti di finale, la marcia di Simone Bolelli. Sull'erba di Nottingham, un redivivo Marcos Baghdatis doma l'azzurro e si qualifica per la semifinale. Il cipriota, giunto alla ribalta in giovane età, n.8 del mondo nel lontano 2006, vive una seconda vita tennistica, dopo le fatiche del recente periodo, e sul verde incanta, con un gioco che è un concentrato di idee e talento.
Baghdatis porta in dote lo scalpo Ferrer - lo spagnolo, n.1 del tabellone, è stato estromesso dal torneo proprio dal nativo di Limassol - e prenota un tavolo di prestigio a Wimbledon. Qui a Nottingham, nel frattempo, stordisce Bolelli, costretto a difendersi a più riprese. L'azzurro fronteggia 7 palle break nel solo primo set - 9 in totale - e capitola, senza mai scalfire il tennis di Baghdatis.
Una rottura per set - doppio 64 al termine - spinge Baghdatis tra i primi 4 a Nottingham. Nell'arco dei due parziali, il cipriota non concede nemmeno una palla break, perdendo solo 3 punti con la seconda di servizio (Baghdatis nel primo set concede la miseria di 4 punti in battuta).
Bolelli riesce, se non altro al servizio, a resistere con più facilità nel secondo set, ma Baghdatis concretizza una delle due opportunità a proprio favore e scappa, chiudendo parziale e incontro. Resta, per l'azzurro, un ottimo torneo, un'iniezione di fiducia importante per la seconda parte di stagione.
In semifinale, anche l'uzbeko Denis Istomin. Il n.92 del ranking si impone in tre set, 63 67(8) 76(6), sull'argentino Leonardo Mayer, testa di serie n.4 a Nottingham.