Grigor Dimitrov convive con un'etichetta pesante. La ribalta, nel mondo della racchetta, porta con sè pressione e attesa, soprattutto se per tutti sei il futuro della disciplina, l'esempio più luminoso di eleganza, a un passo da Federer. Il paragone con il giocatore più ammirato della storia può incidere in maniera negativa, se a un passo dalla conferma trovi sempre una porta pronta a chiuderti il cammino. Il 2015 comincia per Dimitrov con le stesse coordinate del recente passato. Passano gli anni, ma il sorpasso stenta ad arrivare, Federer resta, per talento e testa, un passo avanti.
Il bulgaro si presenta alla semifinale di Brisbane - per la prima volta lo scontro si tiene lontano da Basilea - con intenzioni di rivalsa. Mostrare al panorama mondiale che a buon diritto si può accostare il nome Dimitrov al nome Federer. Il palcoscenico australiano emette invece sentenza negativa, perchè Roger non è balbettante, fuorimisura, come nell'esordio con Millman, ma è anzi centrato, puntuale, aggressivo, come già con Duckworth.
Impiega qualche minuto in più per cancellare Dimitrov, 53 in totale, ma il punteggio finale non lascia spazio a dubbi. Il primo set è un esempio perfetto del nuovo Federer. Lo svizzero accorcia gli scambi, limita i colpi interlocutori, quando può scende a rete, aumentando il carico sulle spalle di Dimitrov. 6-2, senza concedere occasioni di rottura, senza lasciare opportunità.
Tramortito, Dimitrov ha una reazione nel secondo, quando Roger lascia qualche minimo spiraglio. Sono quattro le palle break che il bulgaro incamera, senza riuscire però a sfruttare il momento. Non sbaglia invece Federer e arriva il secondo 6-2, quello che chiude l'incontro. Oltre l'80% di punti con la prima di servizio per Federer, con Dimitrov in affanno quando costretto a ricorrere alla seconda.
Roger torna in finale a Brisbane, dopo la sconfitta dello scorso anno con Hewitt, alla caccia del successo n.1000 in carriera, contro Milos Raonic. Nell'altra semifinale, il canadese stronca la resistenza del giapponese Nishikori in un match caratterizzato da ben tre tie-break. Perso il primo set, Raonic conquista 3 punti consecutivi chiudendo il prolungamento del secondo, prima di respingere l'assalto di Nishikori all'inizio del terzo e conquistare infine la partita. 67 76 76.