Scherzi da re. Nel tennis mondiale, orfano di un padrone dispotico, soggetto alle lune di Djokovic e ai guai fisici di Rafa, resta una certezza. A 33 anni, con il volto solcato da segnali di estrema longevità, il sorriso di eterno ragazzo e l'eleganza di un artista figlio di un'altra epoca, Roger Federer si eleva per continuità e grazia. Ha ritrovato, dopo una stagione in chiaroscuro, tutto il suo tennis. Ha perfino fatto un passo ulteriore. Occorreva cambiare, per essere ancora Federer. E allora il fioretto diventa spada, la raffinatezza si piega a un gioco più offensivo, la rete si fa più amica.
Nei quarti di finale di Cincinnati, contro Andy Murray, Roger Federer regala spettacolo, supportato dal costante incitamento del pubblico americano. Gioca un primo set perfetto, ma il capolavoro è nel secondo parziale. Quando Murray sale due break avanti, sul 4-1, la partita sembra pronta per il terzo e decisivo parziale. Qui la reazione, inattesa, del re. Lo svizzero rimette in piedi la sfida riportando il punteggio in parità e chiudendo poi, con un'altra rottura, sul 5-6, grazie anche al passaggio a vuoto del britannico, falloso oltremodo.
Federer "Nel secondo set ho perso un pò di ritmo. Murray colpiva meglio la palla, mi sono intrufolato in una sua pausa, mi sento come se avessi "rubato" il set. Oggi ero il più aggressivo, colpivo bene la palla da fondo e al servizio".
Ora per Roger la sfida con Milos Raonic, già domato a Wimbledon.
Prima di Federer - Murray, è andata in scena la battaglia tutta spagnola tra Tommy Robredo e David Ferrer. A spuntarla il secondo per 6-3 al terzo.
Risultati:
Federer - Murray 6-3 7-5
Ferrer - Robredo 6-4 3-6 6-3