Una mesta resa. Il ritorno ad alto livello di Fabio Fognini, nei quarti di uno dei Masters 1000 di maggior prestigio, per di più su una superficie non particolarmente amata, si interrompe bruscamente. Milos Raonic rimanda al mittente i sogni di gloria di Fabio, che in caso di vittoria si sarebbe presentato in semi per un match affascinante con Murray o Federer.
Un solo gioco raccolto nell'arco di due set basta a raccontare una non partita. Fognini poco può contro la potenza al servizio del canadese Raonic. Il miglior Raonic da diverso tempo a questa parte. Differente è la capacità di giocare i punti importanti, differente l'approccio. La testa di serie n.5 annulla ognuna delle sette occasioni dell'azzurro, che invece precipita sempre quando chiamato a difendersi.
Difficile puntare alla vittoria se si lascia l'iniziativa a un giocatore come Raonic. Nei quarti l'americano Johnson aveva indicato la via per mettere in difficoltà Milos, meno ficcante quando colpito da aggressività e idee. Con il passare dei minuti Fognini perde fiducia e in preda allo sconforto sceglie di non combattere nel secondo set. Indicativo il 41% di punti raccolto con la prima di servizio dall'italiano.
Nel primo quarto di finale grande sorpresa nel tabellone maschile. Stanislas Wawrinka si conferma tennista indecifrabile. Dopo il trionfo, in parte non atteso, agli Australian Open, lo svizzero ha dato vita a una stagione contrassegnata da grandi successi e improvvise battute d'arresto. A riassumere il tutto la sfida col francese Benneteau. La testa di serie n.3 domina il primo parziale in 27 minuti. Da lì in poi arriva un perentorio 6-1 6-2 firmato Benneteau. In sostanza la partita si chiude a inizio secondo set. Dal break del 2-0 il nativo di Bourg en Bresse non si volta più indietro e riporta la Francia in semifinale a Cincinnati dopo 14 anni (Clement nel 2000).
Risultati:
Raonic - Fognini 6-1 6-0
Benneteau - Wawrinka 1-6 6-1 6-2