Onore e merito a Jo Wilfried Tsonga. Il transalpino completa un torneo giocato ad alto livello, sconfiggendo in finale Roger Federer, terzo dei fab four a cadere ai piedi del nativo di Le Mans, da lunedì nuovamente tra i primi dieci della classifica ATP. La finale di Toronto delude, in parte, le attese. Se il tennis non è di livello eccelso, la tensione emotiva è palpabile. Da una parte Federer, pronto alla vittoria n.300 in un 1000, dall'altra Tsonga, chiamato a completare l'opera di resurrezione, dopo un fallimentare, fin qui, 2014. 7-5 7-6 per Jo, bravo a sfruttare la giornata no di Roger, apparso, per la prima volta dopo diversi mesi, stanco. Lo svizzero da fondocampo cade sotto le bordate nemiche. Lento di piedi, incappa spesso in errori grossolani. Spalle al muro, getta il cuore oltre il nastro. Gioca la sua partita a rete, esponendosi a rischi e passanti. Resta in piedi, come solo i grandi, ma al tie-break del secondo ammaina definitivamente la bandiera elvetica. Da domani la caccia riparte, a Cincinnati.
L'inizio del primo parziale non è per esteti del tennis. Tsonga litiga con la prima di servizio, ma Federer vanifica potenziali occasioni di rottura con fuorigiri imprevisti. La partita segue quindi l'andamento dei servizi e col passare dei minuti cresce la qualità in campo. Il primo reale rischio è per Tsonga. Sul 5-5 si ritrova 0-30, con una volée acrobatica di Federer. Con il servizio si salva e sale 6-5. Qui è Federer a crollare. Jo trova un game di risposta perfetto, mentre Roger mette in corridoio un rovescio definitivo sul 30-30. Il seguente errore di dritto consegna il set al francese.
Il secondo set è una perenne rincorsa, un'infinita lotta per la sopravvivenza. Ogni turno di servizio, per Federer, è un calvario, mentre Tsonga non corre alcun rischio. Nel sesto gioco, Roger, di fronte alla prima palla break del parziale, trova l'ace seguito da un dritto sublime per scacciare la minaccia. Copione ancor più pesante sul 4-3. Sono addirittura 4 le occasioni da fronteggiare. Sotto 15-40, lo svizzero scende a rete e piazza poi l'ace per la parità. Il primo "come on" convinto scalda il pubblico. Servizio e discesa a rete, il Federer odierno è in quest'unico schema. Tsonga conquista una chance per chiudere la partita sul 5-4, ma coraggio e dritto di Federer respingono il primo match point. Due doppi falli azzoppano l'elvetico nel gioco, ma ancora una volta Roger ne esce indenne. Si giunge al tie-break. Nella lotta di servizi il primo a cedere è Federer. Forza col rovescio e concede il primo mini-break. Tsonga dal 4-3 vola al 6-3. La prima delle tre palle match è quella giusta. Errore di Federer, urlo di Tsonga.