Riparte la stagione del grande tennis. L'antipasto di Abu Dhabi ha riportato alla ribalta i grandi della racchetta. Djokovic ha vinto, con al fianco Becker, dando continuità a un cammino iniziato al termine dell'ultimo Us Open. Murray ha riassaporato il campo, allontanando le scorie dell'intervento alla schiena. Nadal è tornato, dopo una meritata pausa, al termine di una stagione corsa a perdifiato. Tre tornei per scaldare i motori in vista dell'imminente Slam d'apertura. L'Australian Open è alle porte e un rodaggio necessario. A Brisbane in Australia, a Doha nel ricco Qatar e a Chennai in India, un tris di sfide d'approccio per affinare forma e tenuta.

 

- BRISBANE

Riflettori puntati. Roger Federer torna, attorniato dal consueto entusiasmo. Curiosità per una stagione, per logica di cose, decisiva. La carta d'identità comincia a farsi importante, le occasioni rare. L'annus horribilis appena concluso ha mostrato un Federer debole, vittima di se stesso e dei suoi acciacchi. Sul finire di stagione ha lanciato sprazzi di speranza. A Parigi e al Masters ha ritrovato lampi monarchici. Ha battuto Del Potro e giocato alla pari con Djokovic. Si è regalato motivazioni extra per tornare grande. Il canto del cigno è però a un passo. La differenza sta nell'accettarlo o nel combatterlo. Per l'ultima sfida, il campione di Basilea si è affidato a Stefan Edberg, maestro del gioco di volo. Una svolta, un cambiamento importante. In passato erano stati soprattutto mentori, motivatori, quelli scelti da Roger, ora un talento della racchetta. Scelta figlia dell'esigenza di modificare un approccio attendista, trasportandolo in un'altra dimensione. Per vincere occorre attaccare. Ridurre al minimo scambi e sforzo. Ecco perché Edberg. Con lui un nuovo prototipo Wilson, dal piatto più grande. Il cambio d'attrezzo già accennato nel periodo pre Flushing Meadows. L'esordio in doppio con Mahut sarà una passeggiata, in vista della sfida di primo turno con l'ostico finlandese Nieminen.

 

Giù fuori intanto la testa di serie n.7 del torneo, il russo Tursunov, battuto dall'americano Querrey 7-5 6-4. Passano agevolmente il turno gli altri big. A comandare il plotone il nuovo Federer, il bulgaro Dimitrov, chiamato quest'anno alla definitiva consacrazione, dopo gli alti e bassi degli ultimi dodici mesi. Agevole 6-2 6-3 all'olandese Haase per aprire la rassegna. Hanno usufruito di un bye il francese Simon e il giapponese Nishikori, mentre ha faticato le proverbiali sette camicie il croato Cilic, che ha prevalso su Istomin, al termine di una maratona conclusa al terzo set (6-7 7-6 6-4).

 

 

- DOHA

Parterre di lusso quello pronto ad accendere il pubblico nel Master 250 di Doha. Rafa Nadal e David Ferrer si pongono ai lati di un tabellone ricco di significati e interesse. I due si sono ritrovati di fronte ad Abu Dhabi con la sorprendente vittoria del soldatino, già in palla per il 2014. Ma non saranno gli unici protagonisti. Andy Murray si presenta sia in doppio che in singolare, come il mancino di Manacor, e cerca risposte importanti, per ripetere o perché no migliorare la finale raggiunta in Australia lo scorso anno. A infarcire di talento la pattuglia penseranno l'elegante Gasquet e il folle Gulbis. Affascinante il primo turno. Nadal ritrova il ceco Rosol (in doppio vittoria di Rafa e Roig su Andujar/Rosol 6-3 2-6 10-4), l'uomo che ne stroncò la corsa a Wimbledon, mentre Ferrer intravede sulla sua strada la minaccia ucraina. Dolgopolov è talento altalenante, ma da prendere con le pinze.

 

 

A sorpresa il torneo ha già perso la testa di serie n.4. Il ceco Thomas Berdych ha lasciato spazio al bombardiere croato Ivo Karlovic. Due tie-break per il 7-6 7-6 finale. Nessun problema invece per Gael Monfils con lo spagnolo Santiago Giraldo (7-6 6-2). Il polacco Kubot ha regolato l'iberico Gimeno 6-4 6-3.

 

- CHENNAI

Meno intrigante il campo partenti del torneo indiano. Non mancano però alcune figure degne di rispetto e attenzione. Stanislas Wawrinka ha compiuto lo scorso anno l'ultimo salto verso i grandi del tennis, giocando a tratti in modo spettacolare, con quel rovescio che ha pochi eguali nel circuito. Circoletto rosso anche per i tifosi azzurri. Fabio Fognini è la testa di serie n.3 e riparte qui la sua corsa, dopo un 2013 splendido sulla amata terra rossa, ma rivedibile sulle altre superfici. La stabilità mentale resta il gap da colmare con i tenori del panorama mondiale. Il francese Benoit Paire e il russo Youzhny sono gli altri solisti di maggior caratura.

 

Ha già completato il primo turno il polacco Pospisil, bravo a sbarazzarsi del britannico Edmund 7-5 6-3.