Ti avevamo tanto aspettato, caro Fabio. E ci hai anche fatto arrabbiare, troppo. Ma questo 2013 è diverso, possiamo veramente parlare di un nuovo Fognini. I primi segnali si erano intravisti già a Montecarlo, quasi casa sua, dove battè in rapida successione due Top 10 come Gasquet e Berdych. Adesso si fa sul serio. L'ormai ex cavallo pazzo ci fa tornare a 37 anni fa, vecchi ricordi quasi sbiaditi. L'ultimo italiano a vincere due tornei consecutivi fu Adriano Panatta, che trionfò a Roma il 30 maggio 1976 e a Parigi il 13 giugno dello stesso anno. Solo Nadal quast'anno ha vinto due volte in fila, Acapulco-Indian Wells ripetendosi poi con Madrid e Roma. Dopo aver battuto Kohlschreiber a Stoccarda, Fabio si è confermato mettendo fine all'altra favola, quella del giovane argentino Federico Delbonis, capace di affondare in semifinale niente meno che Roger Federer.
Il match di ieri, però, ha visto Fognini ad un passo dal precipizio, sotto di un set e 4-1 al secondo, nervosismo alle stelle, un film visto e rivisto. E' sufficiente una scintilla, uno scatto d'orgoglio. Servizio strappato a zero nel settimo game. Il vento cambia. Il set si trascina al tie-break, Fabio annulla 3 match point all'argentino e chiude 10-8. Il terzo set è una cavalcata trionfale per l'azzurro. Delbonis non tiene più il passo e sulle ali dell'entusiasmo il 26enne ligure di Arma di Taggia chiude 6-2 e braccia al cielo.
Meglio tardi che mai. I pari età Djokovic e Murray sono ormai anni che dominano la scena. Ora Fabio ha tutte le carte in regola per entrare nella Top 10 e sognare in grande. Un talento cristallino, espresso solamente a tratti. Gran dritto, rovescio solido, perfetto a rete. Il ragazzo è pronto per il salto di qualità. Coach Josè Perlas lo ha paragonato a Carlos Moya, adesso che ha rotto il ghiaccio si può sognare in grande. Il primo banco di prova importante sarà il cemento americano. L'obiettivo sarà confermare i progressi fatti sulla terra tedesca. Il nuovo Fognini è già in pista. Ti avevamo tanto aspettato.