Non per niente era la partita più attesa. Il tennis vecchio stampo di Haas, genio anni ottanta, pittore antico in un'era di corsa e muscoli, contro il rabbioso e ingestibile Gulbis. Ne esce una partita incredibile. Un primo set in cui il tedesco, un giovanotto di trentacinque anni, non concretizza dodici palle break e tre set point. Solo uno in realtà, l'ultimo, per propri demeriti. Perché è la classe del lettone a cancellare ogni chance al campione di Amburgo. Il servizio croce e delizia di Ernests. Ace, ma anche doppi falli. Decisivi per consegnare il tie-break a Haas. Inizio di secondo set sulla falsariga del primo. É sempre il compagno di doppio di Federer qui ad Halle a condurre le danze. Conquista altre quattro palle break nel gioco d'apertura, ma ancora una volta le vede sfumare, una dopo l'altra. Sembra una maledizione. Sembra il momento di Gulbis. E invece tra lamenti e racchette distrutte, arriva l'agognato break tedesco. Il quinto gioco vede crollare le speranze del ragazzo di Riga. Un brivido sullo 0-30 del game successivo, ma nulla più. Vince la concretezza di Haas, ma anche il tennis di Haas. Artista spesso troppo sottovalutato. Un tennista, non un cyborg. Una rarità nel tempo delle interminabili partite. Rimandato per l'ennesima volta Gulbis. Istinto da campione, campionario da fuoriclasse, limitato da una dilagante immaturità. Finisce quindi 7-6 6-4.
Poco più di un'ora. Tanto ha impiegato un Richard Gasquet in gran spolvero per regolare Jurgen Melzer. Gli squilibri meteorologici, che hanno obbligato a chiudere il tetto al Gerry Weber Open non hanno intaccato la sicurezza del n.1 transalpino, che ha respinto l'unico tentativo di rimonta dell'austriaco sul 3-1 del primo set, prima di allungare e chiudere 6-3. I dieci minuti del gioco d'apertura del secondo parziale hanno sancito la fine dell'incontro. Break e applausi. Nemmeno le numerose pause hanno consentito a Melzer di trovare il giusto appiglio per rientrare nel'incontro. 6-1 e quarti di finale. Molto tranquillo ai microfoni Richard, tennista finalmente maturo, alla ricerca dell'ultimo passo verso la consacrazione. I tre giorni prima dell'esordio gli hanno permesso di “tastare” l'erba e affilare le armi. Ora i quarti contro Florian Mayer che si è sbarazzato senza problemi dell'altro Mayer, l'argentino Leonardo, 6-2 6-3. Non perde il controllo Gasquet, ricordando quanto successo lo scorso anno, quando fu proprio il tedesco ad estrometterlo dal torneo di Wimbledon. Sarà invece Kohlschreiber ad affrontare il russo Youznhy nell'altro quarto della parte bassa. Il tedesco ha vinto il derby con il connazionale Kamke 6-4 6-3.
Domani intanto tornerà in campo Roger Federer. Dopo il vittorioso, ma incerto esordio contro il carneade Stebe, sulla strada dello svizzero la wild card tedesca Mischa Zverev. Altro appuntamento sulla carta privo di imprevisti, prima di una semifinale di prestigio contro il redivivo Monfils o il sempreverde Haas.