Vince Nadal, come previsto. Vince, ma non è ancora Nadal. Lo è nella testa e nelle gambe, ma non nel tennis. Parte incerto, come contro Brands, il lungagnone tedesco, che lo ha fatto soffrire nel turno d'esordio. Lo slovacco Klizan gioca a un buon livello, ma il vero Rafa lo spazzerebbe via. E invece qui regala il break, con annesso doppio fallo, che significa 6-4. Acquista fiducia il giovane mancino, alla seconda apparizione qui sulla prestigiosa terra di Parigi. Pensa all'impresa e forse questo non lo aiuta. Il parziale di 16 punti a 4 che apre il secondo parziale è devastante e contribuisce a mettere in partita il re del Roland Garros. Sale Nadal, scende Klizan, preoccupato anche da qualche problema alla caviglia. Recupera con coraggio uno dei due break di svantaggio, ma il 6-3 è naturale conseguenza di quanto visto in campo.
I patimenti che sembrano bloccare il fenomeno di Manacor, si trasferiscono improvvisamente, come per simbiosi, nel braccio acerbo di Klizan, che cede le armi in apertura di terzo set, con doppio fallo e nastro di marca spagnola, che permettono a Rafa di allungare. La chance per tornare in partita è dietro l'angolo. Due palle break sul servizio Nadal. Ma i campioni giocano alla grande i punti importanti. E sono campioni soprattutto per quello. Due prime e pugnalata decisiva ai dubbi di Klizan. Altro 6-3. Sembra finita, anche perché l'inizio del quarto vede ancora sugli scudi il campionissimo iberico. 2-0 veloce. Indomabile però l'atleta di Bratislava. Subito contro break. É l'ultimo sussulto. Perché ogni turno di battuta è agonia. Fuori dal campo, sempre più lontano dalla riga di fondo, Klizan cede ancora, soprattutto di fisico. 3-1, e poi 5-1 con break a 0. Fino al 6-3 conclusivo, dopo l'ultima distrazione di Nadal. Ora per il n.4 del mondo il nostro Fognini. La rivincita del Foro, dove all'azzurro toccarono briciole o poco più. Impresa difficile, non impossibile. Proprio perché non è il vero Nadal. A volte i miracoli accadono.
Talento. Questo accomuna Tommy Haas e Richard Gasquet. L'eterno tedesco e il giovane, ormai non più giovane, francese. Promessa in parte non mantenuta del tennis mondiale. Vittorie in tre set per entrambi. Più complessa quella del teutonico, costretto al tiebreak nel primo parziale, e a recuperare un break di svantaggio nel terzo con Sock. 7-6 6-2 7-5. Tutto facile per il transalpino. Eloquente il punteggio finale. 6-3 6-3 6-0. Mai in partita il polacco Przysiezny. Applausi anche al russo Davydenko, eliminato al primo turno dal nostro Seppi lo scorso anno, e ora capace di accedere al terzo turno, dopo aver superato l'uzbeko Istomin (6-4 7-5 6-2).