Un urlo fortissimo. Scaccia-fantasmi, scaccia-incubi, scaccia-Kavcic. La cartolina finale di un match che si è rilevato più difficile di quel che si pensasse: tre ore e quarantotto minuti di tensioni nonostante un inizio splendido, un secondo set vinto con orgoglio e precisione. Poi il crollo, sotto sotto prevedibile. Andreas, nell'ultimo periodo, non è in perfetta forma psicologica. Perché le gambe, il ritmo, in questi due match di RG dicono che fisicamente Andreas c'è.
Venti minuti di solidità, gioco da top-10. Primo set volato via in un amen. Bicicletta subita dallo spaesato sloveno. 3 break e 3 servizi. Sembrerebbe il viatico per un match tranquillo, già incanalato in direzione Caldaro.
Il secondo set è stato più equilibrato. Seppi ha cercato di chiudere in maniera veloce la contesa. Ha avuto due palle break nell'undicesimo gioco. Niente da fare, Kavcic lotta e annulla tutto. Blaz Kavcic, tennista di Lubjana, Slovenia. Non ha particolari colpi da segnalare ma caratteristiche mentali/fisiche che, soprattutto per chi gioca sulla terra ed è abituato a match prolungati sono importanti: non molla un punto nonostante l'esito del primo set potrebbe pensare al contrario ed un fisico importante, ben sostenuto dalle gambe, che gli consentono di rimandare dall'altra parte della rete i colpi altrui.
Tie-break obbligatorio, quindi, nel quale agevolmente Seppi si impone: 2-0 Italia. Il match sembra essere prossimo alla fine.
Ed invece, nel tennis finché non si da la mano all'avversario non è finito nulla: Kavcic come un diesel carbura punto dopo punto ed allunga: 3-0 nel terzo set. Andreas però ricuce immediatamente lo strappo ma non riesce a fare breccia nuovamente nel servizio dello sloveno. Sarà ancora il tie-break a decidere le sorti del match.
Stavolta, lo sloveno, del resto come aveva fatto per tutto il set, con autorità vince il tie-break e prolunga la sfida.
Kavcic è entrato nel match e fiuta il momento difficile di Andreas dal punto di vista mentale. Segue nuovamente una danza di break e controbreak. Decisivo e fatale, come sempre il settimo gioco: nel game precedente Andreas sciupa inopinatamente tre palle break, Kavcic, non è così generoso e alla prima occasione effettua il break che lo porta a condurre il set.
Nonostante riesca a salvare tre set-point, per la precisione tre palle break a favore di Kavcic, Andreas si deve inchinare allo sloveno nel game successivo. Il match è tornato in perfetta parità.
Ci si aspetta l'elementale e razionale crollo "seppiano", invece, il tennista di Caldaro gioca come se nulla fosse e riesce finalmente a chiudere la contesa e il match senza eccessive ansie, anzi mostra di nuovo un tennis convincente ed efficace come ad inizio match. Stupisce la solidità nel servizio (le prime andavano davvero forti) e il dritto che è sembrato veloce e fluido.
Ora il terzo turno è complicato: Nicolas Almagro è uno specialista su questi campi. Dotato di ottimo rovescio è arrivato spesso nei quarti di questo Slam (tutte e tre volte sconfitto da Nadal). Motivi per sorridere ce ne sono: vittorie così complesse a volte danno fiducia e spronano a migliorare il rendimento, inoltre i precedenti dicono 2-0 Seppi, con un successo in uno Slam (Wimbledon 2010). Quindi, Nicolas avvisato, mezzo salvato!
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