Si sapeva che Dimitrov non era un avversario semplice. Si sapeva che poteva metterlo in difficoltà. Del resto non si vince contro Malisse, Tipsarevic e Mayer (senza concedere alcun set) se non si è in una buona settimana; anche nell’unico precedente, a Rotterdam, Dimitrov portò al terzo e decisivo set lo spagnolo. Nadal è alla ricerca non solo del Nadal che fu ma soprattutto della condizione psico-fisica adatta.

Il primo set fila via veloce. Dimitrov, forse emozionato per aver di fronte un mostro sacro come lo spagnolo, sbaglia l’approccio al set mentre Nadal si conferma micidiale nell’approfittare i momenti bui degli avversari: break al terzo e quinto gioco concretizzando, solo nel primo caso, la prima palla break a disposizione. Immediato il contro-break del bulgaro nel sesto gioco (2-4) ma il toro di Manacor chiude subito la contesa vincendo i due game successivi e il set.

Nel secondo set ci si aspetta il crollo definitivo del giovane tennista bulgaro, invece, a suon di rovesci ad una mano deliziosi, servizio-dritto e volee è il plurivincitore di Montecarlo a cedere la frazione e a vivere 45 minuti angosciosi. Dimitrov è fuoco vivo. Gli addetti ai lavori non si sbagliavano affatto, il ragazzo non è malaccio. L’unico monito da fargli è aver fatto il testone per tutto il match: non si può giocare parecchi metri dietro la linea di fondo con Nadal che alza topponi a destra e manca. Come si direbbe in questi casi, beata gioventù.

Il momento “hot” del bulgaro si prolunga anche nel terzo set: si arriva agevolmente al 4-4 ma si gioca solo sul servizio di Nadal visto che quello di Dimitrov è quasi sempre ad appannaggio del bulgaro senza relativi problemi di sorta. Annulla una palla break che puzza di match point con un servizio-dritto fenomenale, ma non basta perché nei due successivi punti è Nadal ad avere la meglio e a servire per il match. Successivamente, Nadal riesce a salire 40-30, Dimitrov ormai è palesemente stanco e zoppicante. Ma questo non lo blocca a realizzare un meraviglioso dritto lungolinea che lascia spiazzato il maiorchino. Dimitrov però è stanchissimo. Ha dato tutto e sbaglia un facile dritto consentendo a Nadal di avere un secondo match point. Stavolta l’ace di Nadal chiude game, match e set.

Onore al giovane bulgaro che ha giocato davvero bene. Tiratina d’orecchi per l’approccio del primo set ed in generale della partita. Come tutti i giovani ha tanta voglia di strafare, di mettersi in mostra, quando basterebbe giocare con semplicità. Nadal fa un passo indietro rispetto ad ieri, e soprattutto a livello di gioco siamo molto indietro rispetto a quello cui ci ha abituato. Domani, affronterà in semifinale Tsonga,  che ha battuto lo svizzero Wawrinka con difficoltà in tre set giocando un tennis godibile.