Supercoppa, Napoli-Milan: 90 minuti per risposte e fiducia
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C’è qualcosa di particolare nelle partite di Supercoppa. Arrivano nel mezzo della stagione, spezzano il ritmo del campionato e sembrano quasi fuori dal tempo. Milan-Napoli, semifinale della Supercoppa Italiana, rientra perfettamente in questa categoria: una gara secca, lontana dall’Italia, che mette in palio un trofeo ma soprattutto una sensazione.

Non è una finale, eppure pesa. Non è campionato, ma racconta molto del momento che stanno vivendo le due squadre.

Per Milan e Napoli questa partita rappresenta una sorta di bivio emotivo. Vincere significherebbe dare un senso diverso a una stagione ancora in cerca di continuità; perdere vorrebbe dire tornare a casa con qualche domanda in più, e con la sensazione di aver sprecato un’occasione.

Due squadre, due momenti non così lontani

Il Napoli arriva a questa Supercoppa portandosi dietro il peso delle aspettative. Dopo mesi fatti di cambiamenti, tentativi e aggiustamenti, i partenopei restano una squadra difficile da decifrare: capace di accendersi all’improvviso, ma anche di rallentare quando il contesto lo richiederebbe meno. Questa semifinale può diventare un modo per ritrovare compattezza, più che brillantezza.

Il Milan dall’altra parte, campione in carica del trofeo, sembra vivere una fase simile, anche se con contorni diversi. I rossoneri alternano buone prestazioni a momenti di smarrimento, come se mancasse sempre un tassello per completare il quadro. La Supercoppa, in questo senso, è una parentesi utile: novanta minuti per mettere da parte i calcoli e giocare una partita che non ammette appelli.

Lo stadio conta, ma non è tutto

Giocare lontano dall’Italia, in uno stadio che non appartiene a nessuna delle due, toglie riferimenti e abitudini. Il pubblico sarà misto, l’atmosfera diversa dal solito. In questi casi, spesso, a fare la differenza non è l’ambiente ma la capacità di rimanere dentro la partita anche nei momenti morti, quelli in cui il ritmo cala e serve lucidità.

La Supercoppa non concede margini: se dopo i novanta minuti il risultato sarà ancora in equilibrio, si andrà direttamente ai rigori. Un dettaglio regolamentare che cambia l’approccio mentale, soprattutto nella gestione degli ultimi minuti.

Le probabili formazioni

Napoli (3-4-3): Milinkovic-Savic; Beukema, Rrahmani, Buongiorno; Di Lorenzo, McTominay, Lobotka, Spinazzola; Neres, Hojlund, Lang.

Milan (3-5-2): Maignan; Tomori, De Winter, Pavlovic; Saelemaekers, Loftus-Cheek, Modric, Rabiot, Bartesaghi; Nkunku, Pulisic.

La sfida nella sfida: Conte contro Allegri

Napoli-Milan non è solo una rivalità di campo, è una rivalità di panchine. Da una parte il condottiero, Antonio Conte, il sergente, una sorta di militare, in grado di rivoluzionare una squadra sul piano fisico, famoso per i suoi allenamenti estremi.
Dall'altra Massimiliano Allegri, l'artefice della storia recente della Juventus, colui che per ora sta rivoluzionando il Milan fin dove gli compete.
I due allenatori, è noto, non si sono mai stati simpatici, e queste sfide li hanno sempre visti molto coinvolti.

E il vincitore chi affronta in finale?

Beh, questo per scoprirlo bisognerà aspettare la partita tra Bologna e Inter, valevole per la seconda semifinale. E, in caso di vittoria rossonera questa sera, ci potrebbero essere due 'revival': da una parte la replica della finale di Supercoppa dello scorso anno, vinta dal Milan contro l'Inter per 3-2, dall'altra la seconda chance rossonera contro il Bologna dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia.
Insomma, c'è da viverla insieme.

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