La salvezza dista dieci punti. Questo è il primo punto da cui ripartire, per il Chievo Verona di Di Carlo. Senza la penalizzazione ora i clivensi sarebbero a -7, c'è da dirlo, ma questa non deve essere presa come giustificazione. Questo Chievo Verona ha voglia di salvarsi e lo sta dimostrando, giocando alla morte ogni gara di campionato. Se con Ventura e D'Anna si era visto qualcosa dal punto di vista del gioco, è con Di Carlo che questa attitudine a giocare si è tramutata in punti. L'idolo della piazza ha portato voglia di fare, di crescere e di tentare il miracolo assieme.
Via gli esperimenti e benvenuto ad un 4-3-1-2 solido, come quello dei tempi d'oro di Rolando Maran. Le certezze sono poche ma buone. Il numero 1 resta sempre Stefano Sorrentino, portierone inossidabile ma quasi mai inaffidabile. Al centro della difesa buone le prove di Luca Rossettini, spesso supportato dal pendolino Depaoli. Il giovane Under 21 è forse uno dei migliori risultati dell'Accademy del Chievo degli ultimi anni. Un calciatore che può giocare "a tutta fascia" ma che, grazie al lavoro di Di Carlo, sta ritrovando la migliore condizione possibile.
Il calciatore più impiegato è però Ivan Radovanovic. Il mediano detta i tempi di gioco in maniera molto semplice, senza ghirighori o passaggi complessi. Di Carlo si è fin da subito affidato a lui e il serbo lo ha ricambiato con affidabilità ed una serie di prestazioni di spessore. Assieme a Stepinski e Pellissier, Rodovanovic è forse il simbolo di un Chievo Che non vuole mollare. Domenica ci sarà da affrontare la SPAL in casa sua, i gialloblu sognano il colpo gobbo.