Nel Rinascimento, così come nel periodo classico, la bellezza estetica sottolineava nel contempo una purezza d'animo. Nel mondo del calcio, la commistione tra bel gioco e risultati ha interessato moltissimi allenatori, tra cui Maurizio Sarri. I tre anni sotto il Vesuvio dell'attuale tecnico del Chelsea sono stati forse i più belli dal punto di vista del gioco e molti ad inizio anno si sono chiesti che fine avrebbe fatto il Napoli, chiamato ad una rivoluzione interna a causa dell'arrivo di Ancelotti. I più scettici temevano un momento di assestamento, nulla di più falso. Questo Napoli, seppur non sempre brillantissimo nel gioco, continua infatti a vincere, plasmandosi a seconda dell'avversario e trovando sempre il modo di ottenere punti.

Punti come quelli in casa del Genoa, ottenuti grazie al successo per due reti ad uno. Scesi in campo, per la prima volta, con un undici già utilizzato in un'altra sfida, il Napoli si è trovato di fronte un Genoa molto ben messo in campo, compatto e pronto a pressare alto. Ne esce fuori una sfida in cui i partenopei ci provano senza sfondare. Per contro, i rossoblu sfruttano molto il contropiede, forti di calciatori veloci palla al piede. Proprio su uno di questi capovolgimenti nasce il goal di casa. Rubando palla a Zielinski, Romulo scappa e crossa forte dalla destra, servendo a Kouamé un cioccolatino da appoggiare in rete. Male la difesa del Napoli, con Hisaj che manca la fase di copertura. Il vantaggio fa ingranare il Genoa, che mette a dura prova la retroguardia del Napoli.

Complice anche una pioggia battente, gli azzurri faticano a dialogare, chiudendo sull'1-0 il primo tempo. Nella ripresa Ancelotti cambia volto alla squadra, gettando nella mischia Mertens, più guizzante di un Milik comunque positivo e sfortunato, e Fabian Ruiz, che differentemente da Zielinski ha mostrato una maggiore tecnica nella circolazione di palla. I due cambi portano frutto al 62'. Ringraziando i centrali del Genoa per una marcatura insufficiente, Mertens controlla e serve l'accorrente Fabian Ruiz, che con un piattone mancino batte Radu. Il pari potrebbe essere la svolta, ma così non è stato per colpa di un campo diventato impraticabile. Il Napoli è costretto a lanciare lungo, il Genoa ha così vita facile per difendersi.

Quando la sfida sembra pronta a finire in parità, ecco l'episodio che cambia la gara. All'86', sugli sviluppi di una punizione dalla sinistra, è Biraschi a toccarla goffamente e a lanciarla nella sua porta. Beffa massima per il Genoa, goduria stellare per il Napoli, che vince 2-1 e si porta a casa tre punti d'oro. Gli azzurri mettono così pressione a Juventus ed Inter, confermando una maturità spesso mancata negli anni precedenti. Forse questo Napoli è ancora inferiore alla Juventus, sicuramente però gli azzurri lotteranno fino alla fine per lo scudetto, vendendo carissima la pelle.