Nella partita di San Siro contro il Betis i rossoneri non hanno rispettato i pronostici generali e le loro intenzioni. L’obiettivo era vincere per superare la caduta nel derby, o perlomeno, in caso di mancata vittoria, dimostrare di aver digerito la batosta, voltando dunque pagina. Evidentemente così non è stato, anzi, la squadra è risultata essere nella stessa condizione della partita precedente. I rossoneri non sono sembrati assolutamente in partita, almeno per tutto il corso del primo tempo, e per questo sono stati puniti al 30’ dal gol dell’ex romanista Antonio Sanabria, il quale si è tolto la soddisfazione del suo secondo centro nella competizione.

Si è assistito allo stesso copione anche nei primi 25’ del secondo tempo, dove è anche stato segnato il raddoppio degli andalusi, ad opera dell’argentino Giovani Lo Celso. L’unica differenza dal primo tempo è rappresentata dall’aiuto di Cutrone che, subentrato al “fantasmaBorini, ha cercato di scuotere la squadra con il suo atteggiamento come sempre propositivo e intraprendente. La fatica e l’impegno del giovane attaccante sono stati infine ripagati dal gol del 2-1 che egli stesso è riuscito a realizzare su assist di Samu Castillejo. Non è bastato però questo tap-in, sommato ai tentativi dell’esterno spagnolo (in particolare il palo colpito con una spettacolare conclusione da fuori area), a ristabilire la parità e a far considerare sufficiente la prestazione complessiva. indubbiamente c’è stato un risveglio dei rossoneri negli ultimi 20 minuti, in modo ancor più accentuato dopo il gol, ma è anche chiaro che la squadra di Gattuso non può pensare di giocare in questo modo i match successivi, bensì deve entrare nell’ottica di essere in partita sin dal fischio d’inizio. Dunque non si può nemmeno attribuire alcuna colpa alla sfortuna del rigore non concesso sul fallo netto commesso su Castillejo. Infatti, anche se quel tiro dal dischetto fosse stato assegnato dall’olandese Nijhuis, e ammesso che il rigorista del Milan l’avesse convertito in gol, non avrebbe cancellato comunque l’inaccettabile prestazione dei primi 65/70 minuti. Sottotono anche le prove di Higuain, Bonaventura, Bakayoko (infatti sostituito da Suso a inizio secondo tempo), Biglia e Zapata. Inoltre, si è sporcata nel finale la discreta performance di Castillejo per via di un cartellino rosso ricevuto a seguito di un brutto intervento da dietro ai danni di Lo Celso.

Insomma, abbiamo assistito ad un Milan assolutamente da rivedere, non tanto tatticamente o tecnicamente, quanto sul piano mentale e della gestione del match. La soluzione spetta trovarla a Rino Gattuso, direttamente dalla prossima gara in casa contro la Sampdoria (in programma per domenica alle 18:00), ma il coach milanista potrebbe non avere molto tempo a disposizione per farlo…