I più scettici avranno sicuramente tremato, nel leggere Maksimovic dentro al posto di Hisaj, ritenendo eccessivamente difensiva la scelta del Napoli di Carlo Ancelotti, costretto a fare punti contro il Liverpool dopo lo 0-0 dell'esordio con la Stella Rossa. Eppure, minuto dopo minuto, la disposizione tattica di re Carlo ha retto e, lentamente, i partenopei hanno concluso in crescendo una gara impreziosita dalla goal finale di Lorenzo Insigne: gioco, dominio ed urlo al 90', un mix perfetto per far barcollare anche i cuori più forti. Scesi in campo con un 4-4-2 molto particolare - un centrale come terzino e Fabian Ruiz al posto di Zielinski a sinistra, il Napoli non s'è abbassato, limitando però nel contempo la manovra offensiva del Liverpool.

Strepitosa la fase di copertura di Allan, che ha praticamente spento sul nascere ogni fiammella reds, annullando Firmino e tutta la pericolosità che il suo modo di giocare riesce a creare. Isolati, Salah e Mané non hanno potuto mai accelerare, frenati dalle marcature vincenti di Maksimovic e dal duo Koulibaly-Rui a sinistra. In attacco, invece, Fabian Ruiz e Callejon hanno sempre agito larghissimi, bravi a superare la linea offensiva e ad avvolgere una mediana inglese pressata sia dagli esterni avversri che dal solito, imprescindibile Allan. Nella ripresa, lo spartito non cambia affatto: il Napoli continua ad alzare il baricentro, limitando gli attacchi avversari grazie al perfetto doppio lavoro dei suoi esterni. In fase di impostazione, Hamsik cancella poi la brutta prova vista contro la Juventus e, grazie all'azione spurgante del compagno Allan, riesce a far girare la palla in maniera piuttosto armonica.

La crescita dei padroni di casa, forti anche del proprio calorosissimo pubblico, è costante ed evidente. Ogni minuto che passa, quasi con precisione svizzera, sancisce l'aumento di pericolosità azzurra, con Alisson passato in poco tempo da spettatore a primo attore del match. La chiave di volta della gara è però il 23', quando re Carlo sceglie di ingranare lanciando nella mischia sia Mertens che Verdi al posto di Ruiz e Milik. Il polacco, bravo a lottare tra i centrali, strappa un'altra ottima prova. Il talentino del Bologna è quello che serviva per far barcollare il Liverpool: un calciatore, cioè, simile ai tre attaccanti inglesi per velocità e controllo palla. Con lui e Callejon, il Napoli si prende le fasce, costringendo i mediani inglesi ad allargarsi e a concedere spazi a Insigne e Mertens prima e a Zielinski poi, ultimo cambio di Ancelotti al 36'.

Il Liverpool è ormai alle corde: il Napoli attacca faticando però a trovare la rete. Prima è Alisson a frapporsi su conclusione di Callejon - secondo errore sotto porta per lui dopo quello contro la Juventus - poi ci pensa Mertens a colpire la traversa con un tap-in di polpaccio. Ad una manciata di secondi dal gong, ancora sullo 0-0, la pressione del Napoli non accenna a calare, sintomo di una mentalità vincente acquisita grazie all'arrivo di Ancelotti. Senza foga ma con intensità, i partenopei riescono finalmente a segnare: minuto numero 45', Mertens vede Callejon scattare a destra e lo spagnolo, senza pensarci su, la mette in mezzo per l'accorrente Insigne. Tocco in allungo dello scugnizzo ed il resto è storia. Il Napoli la vince dunque di rabbia, si porta a 4 punti e si rammarica dello 0-0 dell'andata. Con sei lunghezze, la notte sarebbe stata ancora più magica. Ora però c'è da guardare avanti e non indietro: rammaricarsi della Stella Rossa potrebbe infatti far prendere sottogamba la sfida con il PSG, vero e proprio crocevia europeo. Difficile fare pronostici, questo Napoli però può farcela.