Dio Benedica le pause. Non le interruzioni improvvise, ma delle ponderate frenate utilissime a ricaricare le pile ed il cervello. Lo stop della Serie A causa Nazionali giunge dunque come manna dal cielo, per il Napoli di Ancelotti, che dopo le ottime cose viste con Lazio e Milan ha ceduto le armi - ed in maniera pesante - ad una Sampdoria cinica e sempre difficile da arginare in casa. Le rimonte viste nelle prime due sfide di campionato non hanno trascinato con sé la terza ed il Napoli, sotto di 2-0 a causa di una doppietta di Defrel, non è riuscito a battere Audero a causa di qualche meccanismo ingolfato e di un pizzico di sfortuna. A completare l'opera ci ha pensato Fabio Quagliarella con un goal dei suoi, un tacco fisicamente inspiegabile ma capace di far emozionare tutta l'Italia calcistica.

Il pesante 3-0 contro la Sampdoria porta in dote, dunque, delle riflessioni. Innanzitutto, il bisogno di tempo. Dopo il triennio felice sotto la guida di Sarri, con Ancelotti il Napoli si è ritrovato di fronte ad un processo di profonda evoluzione: restando pressoché invariato l'assetto tattico, molto è cambiato al momento di approcciarsi alle gare e durante lo svolgimento delle stesse, come dimostra il doppio cambio di modulo che ha consentito ad Ancelotti di superare il Milan, rimontando uno svantaggio di 0-2. Una prova palese a conferma di ciò è l'esplosione di Zielinski. Al di là del maggiore impiego rispetto a quello avuto con Sarri, il polacco si è subito confermato più pericoloso sia in zona goal che in zona assist: contro la Sampdoria i suoi suggerimenti hanno spesso imbeccato il connazionale Milik e solo un pizzico di sfortuna ha impedito all'ex Ajax di segnare.

Questo processo di maturazione tattica è sotto gli occhi di tutti, meno evidente è però il tempo che ci vuole affinché questa evoluzione si dimostri completa. Una pazienza obbligatoria ma "dimenticata" contro la Sampdoria, sfida forse presa sottogamba sia dalla rosa che dal tifo partenopeo, subito pronto a criticare l'impiego di Verdi e Diawara al posto dei titolarissimi Callejon e Hamsik. Critiche che lasciano il tempo che trovano: il Napoli deve affrontare una stagione lunghissima ed Ancelotti lo sa, utilizzare al meglio tutti gli interpreti a disposizione è il metodo migliore per cercare di arrivare in fondo a tutte le competizioni. La mentalità vincente si vede anche da queste cose.

Tra tante voci e chiacchiericci, una buona notizia arriva dal fronte societario: Dries Mertens, infatti, è pronto a prolungare il suo contratto con i partenopei. Secondo quanto riportato da Il Mattino, il ds Giuntoli avrebbe contattato gli agenti del calciatore, proponendo l'annullamento della clausola rescissoria per blindare il talento belga. Con l'esplosione di Milik, Mertens sembrava relegato alla panchina, Ancelotti ha subito compreso la possibilità di una loro coabitazione. Un'altra freccia per l'arco partenopeo.