Un mercato sottotono, soprattutto paragonandolo a quelli roboanti delle dirette rivali per la Champions League. Ronaldo alla Juventus, Nainggolan, Lautaro Martinez e non solo all'Inter, Higuain e tanti altri al Milan, oltre alla nuova Roma tutta muscoli, centimetri e talento. Insomma, la concorrenza è spietata, ma il Napoli di Aurelio De Laurentiis e Carlo Ancelotti non vuole stare a guardare, nonostante un'estate vissuta in sordina, in secondo piano: prima Verdi, passato inosservato, poi Fabian Ruiz e Meret, per chiudere con Malcuit ed Ospina; bene, forse non benissimo per chi, come i tifosi, si aspettavano Cavani o chi per lui, un colpo che poteva far sognare ad occhi aperti come nella passata stagione.
"Ho fatto chiarezza sul fermento. L'errore è di non distinguere il tifo generale da una piccola minoranza delle Curve. In realtà vorrei vedere chi sono coloro che hanno affisso i manifesti in città sin dai primi giorni di ritiro, quando il mercato si era appena aperto. C'è uno scontro frontale tra il club e piccole frange di tifosi di Curve. Ho deciso di vivere nel mondo del calcio, di fare impresa ed è questo il grosso problemi che mi divide dalla filosofia di alcune minoranze che ragionano col cuore, questo è apprezzabile e condivisibile, ma non parliamo più di club ma di società per azioni. Il cuore deve convivere al 50% con la ragione. E la ragione è la matematica: la squadra ha fatto 91 punti, il record della storia, e non ho venduto nessuno" ha sentenziato il patron dei partenopei alla stampa.
Ed ancora, riguardo la rosa creata per mister Ancelotti, De Laurentiis rincara la dose, provando a difendere così il suo operato: "Anzi, Koulibaly mi è costato più di un acquisto per tenerlo. Ed il tergiversare con Sarri mi ha portato che il Chelsea non potrà comprare i nostri calciatori. Questo vuol dire serietà, se avessi voluto guadagnare avrei considerato un'occasione Sarri al Chelsea chiedendo 300mln per tizio, caio e sempronio e avrei comprato dieci giocatori con una manciata di milioni". E sull'innesto del tecnico di Reggiolo, inoltre, prosegue: "Se avessimo cambiato molti giocatori avremmo dovuto aspettare. Infatti Ancelotti ha subito preferito allenare questi campioni che ritiene interessanti. Servono pazienza e tempo. Nessuno può mettere in discussione una figura come Ancelotti ed un organico che ha portato 91 punti ed è stato rafforzato con Verdi, Ruiz, Karnezis, Malcuit e Ospina per dare tempo a Meret di rientrare".
Infine, non manca la stoccata finale con annessa polemica sulle condizioni e sulla situazione del San Paolo, tutt'altro che rosea: "Se De Magistris dice che non ho investito un euro è la dimostrazione di come lui non sappia fare il sindaco perché non sa nemmeno quello che accade a casa sua. Abbiamo investito tantissimo e deve stare attento perché se gli dovessi chiedere i danni che mi hanno procurato lui e la sua precedente amministrazione in questi 14 anni mi farei quattro risate. De Magistris deve smetterla di fare il populista ed il Masaniello. Quando gli feci notare che il San Paolo era un cesso gli feci una proposta di investimento personale di 18mln di euro, Auricchio mi snobbò parlando di 25mln per il restauro attraverso il Credito Sportivo. Era in malafede o ignorava che una banca non finanzia un comune in dissesto? Ha continuato a prenderci in giro. Per le Universiadi si era preoccupato di farsi assegnare solo i 5mln per la pista e l'illuminazione, ignoranza che l'Uefa non avrebbe permesso più l'uso di seggiolini fuori norma. Ho pregato De Luca, a cui compete la gestione per i fondi, di finanziare 15mln a De Magistris per i seggiolini e la messa a norma. Comune incapace di fare la gestione, ma la cosa più grave è che non dicono mai la verità".