"Sono stati giorni un po' movimentati, ho visto grande entusiasmo a Milanello. Non vedo l'ora di iniziare". Come riportato da milannews.it, Mattia Caldara ha subito mostrato a tutta la sala stampa, nel giorno della sua presentazione da nuovo giocatore del Milan, la sua miglior dote: la voglia di fare. Riprendiamo alcuni degli altri passaggi più interessanti delle dichiarazioni del 24enne. Dopo due anni di apprendistato in Serie A con la maglia dell'Atalanta, sembrava che il grande salto per lui dovesse avvenire a Torino, con la Juventus. Ed invece i rossoneri se lo sono assicurati, in uno scambio alla pari con Bonucci. Certamente l'eredità dell'ex capitano del Diavolo sarà pesante: "Sarà molto pesante, ci proveremo a fare del nostro meglio. Sono venuto qua per la storia di un grande club, ci hanno giocato Maldini, Nesta, Thiago Silva. Ringrazio Leonardo, la società che ha creduto in me, non vedo l'ora di dimostrare il mio valore qui".
Inevitabili le domande sul passato, a partire dai brevissimi trascorsi con la Vecchia Signora: "La Juve mi ha comprato, credeva in me, ma ora inizia un ciclo nuovo, mi dà tanta responsabilità, penso solo a fare bene per il Milan". Passando poi per i due anni a Bergamo, dove il classe 1994 ha conosciuto una crescita esponenziale: "In questi due anni con Gasperini sono cresciuto molto anche mentalmente. Ho avuto la possibilità anche di giocare l'Europa League, è una cosa completamente diversa rispetto al calcio italiano. Giocare ogni tre giorni è diverso rispetto a giocare ogni sette giorni. Devo ringraziare l'Atalanta che mi ha fatto crescere davvero tanto".
È arrivato quindi all'improvviso il trasferimento da una storica big ad un'altra del nostro calcio. L'italiano svela qualche dettaglio in più su quest'operazione ed il suo punto di vista: "La Juve è stata la prima squadra a credere in me, ma al Milan era difficile dire di no, la storia del Milan mi ha portato a riflettere e a capire che era la soluzione migliore, sono contento che la trattativa sia andata a buon fine".
La crescita del calciatore non è stata solo sotto l'aspetto psicologico, ma anche tecnico-tattico. Caldara è diventato un difensore importante ed ha ancora dei grandi margini di miglioramento: "In questi due anni Gasperini mi ha fatto marcare ad uomo, sono migliorato molto. Impostare da dietro è importante per un difensore moderno. Devo migliorare, mi riesce meglio marcare ad uomo, mi metterò a disposizione per iniziare l'azione da dietro". Con la Dea il ragazzo si è distinto come centrale di una retroguardia a tre, sarà diverso inserirsi nel 4-3-3 di Gattuso? No, almeno nelle intenzioni: "Non c'è una cosa che mi spaventa, fin da piccolo ero abituato a giocare a quattro. E' una questione più tattica che mentale".
A proposito della difesa a quattro, il giocatore formerà una grande coppia di prospettiva con Romagnoli: "Con Alessio ho giocato in Under 21, è fortissimo. Dobbiamo dimostrarlo sempre in campo, si può parlare sempre come si vuole ma bisogna dimostrare, dipende tutto da no". La chiosa finale è proprio sull'appena menzionato tecnico del Milan. Ovviamente, il primo approccio con lui è stato energico, come tipico per uno come Ringhio: "Mi ha detto che c'è da lavorare molto, c'è voglia di fare, voglio mettermi in gioco, dimostrare che posso dare tanto al Milan. Il mister vuole che la squadra abbia intraprendenza e voglia di vincere, non vedo l'ora che torni dall'America, sono felice".