Con Elliott cambia tutto. Non solo la sentenza del Tas ribaltata, ora anche un Cda completamente stravolto rispetto alla composizione dell'intermezzo cinese, a questo punto definitivamente concluso. Marco Fassone, infatti, non è più l'amministratore delegato del Milan e Paolo Scaroni è stato eletto all'unanimità nuovo presidente del club. A Scaroni anche la delega, momentanea, di Fassone. Rimossi anche i quattro consiglieri cinesi Yonghong Li, David Han Li, Lu Bo e Renshuo Xu.
Questi i nomi, approvati all'unanimità, che comporranno il Cda del Milan fino al 2020: Paolo Scaroni (anche come presidente), Marco Patuano, Frank Tuil, Giorgio Furlani, Alfredo Craca, Salvatore Cerchione, Gianluca D'Avanzo e Stefano Cocirio. Nel corso dell'assemblea sono state presentate anche le motivazioni che hanno portato all'allontanamento di Fassone deciso da Elliott che gli contesta la gestione dei contratti interni alla società, la responsabilità nei piani prospettici e la struttura del mercato cinese. A Yonghong Li vengono contestate, invece, le parole che ledono l'immagine della società e la sua gestione.
Fassone che nelle scorse ore ha provato a trattare con i rappresentanti di Elliott per mantenere la sua carica, ma i dialoghi non hanno portato a una soluzione condivisa. Tanto è vero che l'ormai ex a.d. non si è dimesso dal suo incarico, ma è stato rimosso dall'assemblea con votazione unanime. Un finale amaro per il Milan cinese che si era presentato con grandi proclami e progetti poco più di un anno fa e che ora evapora senza praticamente lasciare traccia di sè. Ora è il Milan di Elliott e bisognerà capire anche il destino di Massimiliano Mirabelli, scelto personalmente da Fassone per il ruolo di direttore sportivo del Milan. I cambiamenti di Elliott sembrano essere solo all'inizio.