Lorenzo Insigne preferisce Lionel Messi e non potrebbe essere altrimenti. Intervenuto in esclusiva ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il fantasista del Napoli cerca di "spegnere" parte dell'entusiasmo in merito all'arrivo di CR7 alla Juventus: "Gli do il benvenuto - dice - ma sono curioso di vedere come si adatterà al nostro campionato. Non potrà vincere le partite da solo. Personalmente, anche per come intendo io il calcio, preferisco Messi. Ma le doti del portoghese non sono in discussione: se ha vinto cinque Palloni d’oro qualcosa significa".
Continua, Insigne: "Le difese italiane sono fortissime, anche se lui proprio contro la Juve ha dimostrato di essere un fenomeno. Però in un torneo lungo vedremo. Magari Ronaldo si risparmierà per puntare alla Champions, che è il suo grande obiettivo. E poi a noi, negli ottavi di Champions di due stagioni fa, non è riuscito a far gol. Speriamo di ripeterci".
Inevitabile, poi, un passaggio su Maurizio Sarri e Carlo Ancelotti, passato e presente di questo Napoli: "Quello che abbiamo realizzato grazie a lui negli ultimi tre anni rimane indelebile. Dobbiamo solo ringraziarlo per ciò che ci ha insegnato del calcio. Tempi e movimenti che ha saputo darci in campo restano eccellenza. Ora Ancelotti ha saputo apprezzare tutto questo e lo coniuga alla luce della sua grande esperienza. Per certi versi, con i dovuti distinguo, stiamo rivivendo sensazioni simili nel passaggio da Mazzarri a Benitez. Anche stavolta passiamo da toscani più duri nel lavoro a tecnici di maggiore esperienza internazionale. E io ho imparato tanto da tutti e spero ora ancor di più".
In ultimo, una parentesi sulla sua possibile cessioni: "Raiola sposta solo i giocatori che gli chiedono di andar via. Non agisce di testa propria. Incomprensioni con Chiellini? - conclude Insigne - Ci siamo visti in Nazionale e abbiamo chiarito. Lui c'era rimasto male per frasi mie che non erano assolutamente irrispettose. E a me non erano piaciute completamente le sue. Poi a quattr’occhi diventa più diretto e noi sappiamo cosa ci siamo detti".