Tra campo, mercato e non solo, è tornato ieri a parlare il patron De Laurentiis il quale ,ai microfoni - tra gli altri - della Gazzetta dello Sport, ha fatto il punto della situazione in casa partenopea. Tra la prima amichevole del nuovo Napoli di Ancelotti di ieri, il mercato con l'indiscrezione che avrebbe voluto Cristiano Ronaldo in maglia azzurra e la questione stadio sempre in primo piano, il patron del sodalizio campano ha parlato - come al solito - a briglia sciolta e senza peli sulla lingua, analizzando così le questioni relative alla sua società.
Prime note liete dal campo di Dimaro per il numero uno dei napoletani e per Carlo Ancelotti, dove i nuovi acquisti - Fabian Ruiz e Verdi su tutti - iniziano a far vedere le proprie qualità. Certo, il test contro il Gozzano lascia il tempo che trova, ma i primi dettami ancelottiani iniziano ad intravedersi alle spalle di una base che richiama comunque gli schemi del predecessore. Se sul campo si suda tra uno scatto ed un altro, nel dietro le quinte continuano a muoversi gli agenti di mercato, con Giuntoli ancora all'opera per completare e rifinire la rosa a disposizione dell'ex tecnico del Bayern Monaco. Un terzino (Darmian il primo della lista) e, forse, la suggestione che porta ad un attaccante (Cavani su tutti). Attaccante che, stando a quanto ribadito dallo stesso De Laurentiis, era stato offerto qualche giorno fa proprio al patron da Mendes.
"Ronaldo era stato proposto pure al Napoli. Mi telefonò il suo procuratore, Mendes. Abbiamo formulato anche la nostra offerta e avremmo pagato CR7 con le percentuali sugli incassi successivi garantiti dal suo arrivo. I 350 milioni che investirà la Juventus sono oltre la nostra portata, avremmo rischiato di spingere il club verso il fallimento" quanto riportato da Repubblica.
Dal (fanta)mercato alla questione stadio. Qualcosa sembra muoversi all'orizzonte, con l'idea di De Laurentiis di costruire un impianto del tutto nuovo rispetto al San Paolo che non è mai del tutto tramontata, anzi: "Sto per concludere l’acquisto di un terreno di 100 ettari, dove costruirò sia lo stadio sia il nostro centro sportivo. Mi sto cautelando sulla destinazione dell’area in modo da non rischiare pastoie burocratiche, perché conto nel giro di tre anni di poter costruire un nuovo impianto, multifunzionale, da 30 mila posti. Non nel Comune di Napoli perché sarebbe più complicato ottenere i permessi per costruire. Ma abbiamo scelto un’area già predisposta, anche da un punto di vista urbanistico, vicino alla ferrovia".
Progetto già in stato avanzato per quel che riguarda le idee, con l'imprenditore romano che sembra avere le idee chiare su come sviluppare il tutto: "Ai miei architetti ho chiesto di riprendere il progetto del centro sportivo del Manchester City. Una struttura dove oltre alla prima squadra si alleni tutto il settore giovanile e perciò tornerà con noi Edy Reja, una persona che stimo molto. Potremo valorizzare in Campania il potenziale calcistico".
E la chiosa, infine, con una leggera nota polemica: "A offrire il meglio della visibilità a chi sta sugli spalti. Sul lato lungo del campo, rivolta verso la tribuna ci sarà una fila da oltre cento metri di pannelli tv che consentirà al pubblico di poter vedere il replay o più da vicino i protagonisti di un concerto (previsto anche un palco che resterà sotto il prato verde, in caso di eventi scivolerà sotto le tribune). Sì, lo so che oggi non è possibile per regolamento mostrare il replay nello stadio, ma anche questa barriera sarà superata per dare trasparenza alla Var".