Dopo il mancato versamento da parte di Mister Li dei 32 milioni anticipati da Elliott per completare l’ultimo aumento di capitale, il Milan attende di sapere il proprio destino soprattutto per quanto riguarda la partecipazione o meno alla prossima Europa League conquistata sul campo.

La Corte dell'Uefa ha estromesso i rossoneri dalla competizione, ma quest'ultimi hanno fatto ricorso al TAS di Losanna. Sarà proprio il Tribunale Arbitrale dello Sport a confermare o ribaltare l’esclusione dalla prossima edizione dell’Europa League. 

Come hanno spiegato i colleghi della Gazzetta dello Sport, entro la fine della prossima settimana sarà inviato il dossier con la memoria difensiva preparato da un pool di avvocati coordinato da Roberto Cappelli. La strategia sembra abbastanza chiara e si baserà su un paio di punti in particolare. I rossoneri vogliono puntare soprattutto sulla sproporzione della sanzione dell’Uefa visto che, in altri casi analoghi,  la sentenza si era chiusa con la concessione del Settlement. Inoltre e non meno importante, il club di via Aldo Rossi vuole rimbalzare le responsabilità alla precedente gestione nel triennio 2014-2017 ed infine provare la credibilità dell’attuale presidenza. Un eventuale ingresso di un socio di maggioranza potrebbe cambiare davvero la sentenza.

Il Milan ha fiducia perchè il TAS,  rispetto alla UEFA, lavora in maniera diversa e ha provato sempre a cercare il giusto compromesso tra le parti. La sentenza dovrebbe arrivare il 19 luglio, una data vicina alla prima partita di andata dei preliminari di Europa League. Infatti anche la Fiorentina sta aspettando il verdetto perchè, in caso di conferma della decisione, sarà proprio la squadra viola a prendere il posto del Diavolo. L’avversaria sarebbe la stessa dell’Atalanta cioè la vincente tra Banants e FK Sarajevo.

L’Europa League è importante, ma per il futuro del Milan è fondamentale capire cosa succederà a livello societario. Una cosa sembra certa: tra ricorso al Tas e mercato ancora bloccato, questa squadra rischia di restare in ostaggio.