La fascia da capitano del Napoli, dopo tre anni e mezzo, potrebbe cambiare padrone. Il motivo è semplice; Marek Hamsik, lo slovacco che detiene i gradi di ufficiale da tre anni e mezzo, ha il desiderio di cambiare aria, ha voglia di Cina, perché i milioni di yuan – evidentemente – attraggono in maniera irresistibile. Già, ma su quale braccio si poserà il simbolo della squadra? Beh, è davvero facile immaginarlo, anche perché già nella passata stagione – con lo slovacco sempre sostituito – la fascia è finita sempre su un solo calciatore: Lorenzo Insigne.
Da un napoletano d’adozione, quindi, ad un ragazzo nelle cui vene scorre davvero sangue azzurro, perché nato all’ombra del Vesuvio. Il folletto di Frattamaggiore, con ogni probabilità, nella prossima stagione – con la benedizione di Carlo Ancelotti – coronerà uno dei suoi sogni; essere il capitano del Napoli ufficiale, e non per qualche spezzone di gara (l’altro è, chiaramente, vincere un trofeo importante con gli azzurri).
È la scelta giusta? Beh, Insigne – per presenze e stagioni disputate – è colui deputato a ricevere la pesante eredità, a maggior ragione essendo napoletano a tutti gli effetti. Prima di lui Bruscolotti e Paolo Cannavaro – negli ultimi 35 anni – avevano indossato la fascia di capitano da figli di Partenope; è un’eredità pesantissima, perché il pubblico del San Paolo è esigente e, soprattutto, perdona poco o nulla ai suoi conterranei. Ci è passato Cannavaro ma anche lo stesso Insigne (ultimo, in ordine cronologico, il battibecco durante lo scorso Napoli-Chievo) e le responsabilità aumenteranno, così come gli oneri e gli onori. Spetterà a lui, infatti, alzare nel prossimo maggio la coppa della Serie A in caso di scudetto; grandi gioie ma tantissime responsabilità per un ragazzo dalle spalle larghe ma che ha anche mostrato in passato di essere fragile. Lorenzinho ha la “cazzimma” giusta per indossare quella fascia, ha la personalità necessaria per guidare i compagni al successo ma dovrà essere aiutato anche dal pubblico.
Insigne dovrà dimostrare di essere un giocatore di livello mondiale, però i tifosi saranno chiamati a supportarlo, così come dei seguaci fedeli farebbero con il loro capopopolo. E’ partita l’operazione Masaniello 2.0.