Aurelio De Laurentiis non fa sconti a nessuno: chi vuole trattare con il Napoli deve pagare caro ed amaro. Intervenuto in esclusiva a Radio RMC Sport, il numero uno del Napoli ha esordito parlando di Carlo Ancelotti, nuovo tecnico dei partenopei: "E' un uomo che mi ha dato sempre un senso di imparzialità e di serenità. Quando mi chiedeva qualche giocatore e gli dicevo che non potevo darglielo, non insisteva come Conte che mi chiamava più volte. Capiva, con dolcezza e tranquillità. Ho voluto Ancelotti perché è un grande che ha vinto ovunque, non ha smania. Se è venuto vuol dire che Napoli, società, giocatore e io gli piacciamo. Questo mi convince più di ogni altra cosa, non mi dà l'impressione di usare il Napoli per poi andare da qualche altra parte".

Inevitabile il paragone con Maurizio Sarri: "Non ci sono stati contatti, nessuno mi ha chiamato. Non faccio sconti a uno sì e a uno no. Non posso fare sconti ai tifosi: devo difenderli. La clausola è a difesa delle mie scelte, quando non vengono rispettate e mi si chiede di rispettare un contratto lo modifico ma è bilaterale. Mi chiedi più soldi? Metto la clausola, ma deve valere perché quei soldi li hai presi. Ora la clausola non vale? Non mi piace questo concetto unilaterale".

In seguito, Aurelio De Laurentiis ha voluto allontanare le voci di un possibile interessamento per Mario Balotelli: "Non lo abbiamo preso in considerazione. E' un bravissimo calciatore, un attaccante straordinario ma prima di tutto dobbiamo capire con Ancelotti, durante il ritiro, quali siano le possibilità del gruppo esistente. In attacco ci sono tanti calciatori, fare un torto a chi si è lasciato acquistare dal Napoli e che magari non ha mai giocato sarebbe sbagliato. L'attacco non è una priorità: abbiamo altre priorità che ben sapete. Noi siamo sempre stati, a torto, considerati terra di conquista. Vedete quanto dà fastidio che il Napoli batta le due milanesi, come società? Il fatto che il Napoli sia davanti a loro e solo dietro alla Juventus come valore dà fastidio. Potete privilegiare Milan e Inter sui media, perché forse stimolano di più il numero di eventuali audio ascoltatori e di viewers. Però i 38 milioni del Napoli corrispondono a un'indagine Nielsen da me pagata e manca ancora il lavoro da fare in Cina e Africa".

Il numero uno del Napoli ha poi detto la sua sui sogni di mercato del club campano: "I tifosi giocano al Totocalcio da sempre, è una necessità emotiva e di compensazione per chi dentro casa non gioca abbastanza. Abbiamo una squadra forte, ci sono clausole rescissorie se qualcuno vorrà esercitarla vorrà dire che non ama il Napoli. Per uno che possiamo perdere ci sono quattro che possono arrivare, per l'esperienza di Ancelotti e per le nostre possibilità economiche. Ora bisogna capire una cosa: per vincere non basta l'acquisto, urgono nervi saldi e capacità di saper fare tesoro di qualcosa da stabilire. Cerco sempre di non cambiare, spesso avete offeso i nostri calciatori non considerandoli così forti. Sono forti ed erano già forti". 

In ultimo, Aurelio De Laurentiis ha voluto dire la sua sulle situazioni spinose di alcuni calciatori: "Hamsik? Ci siamo visti quando li ho innaffiati con la magnum nello spogliatoio. Gli ho detto 'dove vai? Questa è casa tua'. Poi, decisione sua, ma non faccio sconti a nessuno. Insigne? E' un simbolo del partenopeismo, rappresenta i napoletani. Si dispiace, è andato in sofferenza tre anni fa quando qualcuno non era allineato con lui. Poi ha recuperato, ha capito. Per un napoletano non è facile stare a Napoli" conclude il numero uno del Napoli.