“Sono due i principali ostacoli alla conoscenza delle cose: la vergogna che offusca l'animo, e la paura che, alla vista del pericolo, distoglie dalle imprese. La follia libera da entrambe. Non vergognarsi mai e osare tutto: pochissimi sanno quale messi di vantaggi ne derivi”.
A caccia dell'impresa, nel momento più importante della stagione, in quello verosimilmente decisivo. Maurizio Sarri richiama i suoi all'ordine, dopo un mercoledì vissuto su un ottovolante di emozioni e di sensazioni contrastanti, quelle del crollo - emotivo e psicologico - della eventuale sconfitta interna contro l'Udinese ed il -9 in classifica, alla rapida riemersione, al 4-2 ai friulani ed al -4 in classifica. Ordine e mentalità, da grande, quella mostrata dal suo Napoli per tutta la durata della stagione. Ma anche un pizzico di sana follia, quella invocata da Erasmo da Rotterdam nel suo famigerato elogio, nel giorno dei pazzi, il 22, come la cabala partenopea insegna.
Un Napoli che, nell'ultimo mese e mezzo, ha vissuto un lento e progressivo calo mentale oltre che fisico, al netto dei numeri che vengono spesso sciorinati per difendere l'operato e l'integrità morale della rosa stessa. Il Napoli corre, è vero, ma non lo fa più con quel mordente e quella ferocia di quando le gambe vanno a mille e la testa è sgombra da pensieri e da pressioni. Il braccino del tennista può sicuramente aver condizionato le recenti prestazioni dei partenopei sarriani, i quali sono caduti contro la Roma e rallentato più volte contro Inter, Sassuolo e Milan in trasferta, laddove l'impresa di dare l'assalto al campionato era stata costruita.
Adesso, tuttavia, è il momento di azzerare e resettare tutto, guardare alla partita di stasera dello Juventus Stadium come una finale secca di campionato che, presumibilmente, deciderà le sorti dello stesso. In un senso o nell'altro. Il tutto con la spinta del popolo alle spalle, che anche nella giornata di ieri ha fatto sentire la sua vicinanza ai propri beniamini: più di 5000 persone hanno scortato la squadra verso Capodichino, accompagnandola a Fuorigrotta tra due ali di folla festante verso l'impresa. Adesso tocca ai protagonisti provare a scrivere la storia allo Stadium, stadio storicamente avverso agli azzurri.
Le scelte di mister Sarri
Nessun dubbio per Sarri alla vigilia della gara. Il tecnico toscano sembra orientato ad affidarsi a coloro i quali, nel corso di tutta la stagione, lo hanno portato a giocarsi questa sfida e questo prestigiosissimo traguardo. In campo i titolarissimi, con Zielinski e Milik - i migliori in campo mercoledì al San Paolo contro l'Udinese - che partiranno dalla panchina.
C'è Marek Hamsik dal primo minuto, nonostante una serie di prestazioni in sordina nell'ultimo periodo dovute anche all'operazione alle tonsille che ne ha condizionato l'integrità fisica. Il capitano slovacco guida il resto del plotone ed il terzetto di mediana che sarà composto da Allan e Jorginho - in cabina di regia. Nessuna novità anche in difesa, dove torna Koulibaly al posto di Tonelli dal primo minuto accanto ad Albiol, mentre sulle fasce laterali agiranno Hysaj a destra e Mario Rui dalla parte opposta - decisiva la sfida con Douglas Costa. Reina in porta. Davanti Lorenzo Insigne appare il più in forma del terzetto offensivo campano, e proverà ad imbeccare Callejon con i suoi famigerati tagli sul secondo palo e Dries Mertens centralmente, con il belga chiamato al riscatto.
La probabile formazione
Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. All: Sarri.