Il Napoli risponde presente. Lo stop della Juventus di ieri sera è stato concretizzato dagli azzurri nel posticipo di questa 29esima giornata di Serie A: il ciclo pre-sosta è stato concluso con una vittoria sul Genoa in casa per 1-0, grazie alla rete di Raul Albiol nella ripresa, dopo un primo tempo particolarmente faticoso. In seguito alla sfida ai microfoni di Sky Sport ha detto la sua Maurizio Sarri, il tecnico dei campani, parlando inizialmente del match in generale: "Non ce ne importava niente. Venivamo da due partite in cui non avevamo vinto e visto che non siamo abituati dovevamo tornare alla vittoria. Sfidavamo una squadra fra le prime in Europa per gol subiti in trasferta, non era facile. Infatti contro il Genoa sono sempre partite toste: è già tanto aver fatto un gol, due pali ed un salvataggio sulla linea".
"Solo" tre gol segnati nelle ultime tre gare, qualcosa forse si è perso nella brillantezza della manovra: "Ieri l'altro stavamo vedendo i dati sulla Serie A e siamo la squadra che corre di più e gira il pallone più velocemente. Se eravamo meno brillanti è perchè trovavamo spazi chiusi. Ci fa piacere essere tornati alla vittoria e ci fa piacere che dopo sei anni che a questo punto del campionato la Juventus aveva travolto il campionato quest'anno non è ancora chiuso. Classifica ad effetto? Mi fa effetto perchè non siamo più primi".
Forse il calo di brillantezza era dovuto ad un leggero tasso di tensione in eccesso: "Se te ammetti che oggi abbiamo avuto un vantaggio giocando dopo la Juventus perchè non ha vinto, vuol dire che nel 95% dei casi abbiamo uno svantaggio perchè loro vincono, quello è normale. Ma se ti dovessi dire che in settimana noto qualcosa di diverso nei ragazzi, ti direi di no".
Su qualche spazio concesso in contropiede di troppo, il mister risponde sicuro: "Il nostro baricentro di oggi è uno dei più alti dell'anno, non abbiamo perso campo molto spesso. Loro hanno avuto due-tre ripartenze di alto livello, è nelle loro caratteristiche. Siamo entrati in campo più concentrati sulla fase offensiva che su quella difensiva ma il Genoa ci ha portato alla realtà velocemente".
E se il problema fosse una ricerca eccessiva delle giocate individuali in rifinitura, al posto di quelle corali: "Il genio è al limite della follia. È una questione di percentuali del momento, forse in questo momento siamo più in follia che in genio. È vero che Dries - Mertens, ndr - ha calciato e non ha messo in porta Callejon, ma l'azione dopo ha messo in porta Albiol. Bisogna anche concedere un po' di minuti agli attaccanti".
Oggi si è rivisto anche Milik in campo, magari un'arma per il finale di stagione: "Il ragazzo è chiaro che viene da due situazioni complicate, ma stavolta mi dà la sensazione di uscirne meglio rispetto all'anno scorso. Prima di segnare stava entrando Milik insieme a Mertens, poi sono cambiate le sostituzioni".
In chiusura, un commento sull'infortunio di Hamsik: "Ha sentito qualcosa al flessore, è chiaro che è un problema muscolare ma non so dirti l'entità. Per Mario Rui penso fosse solo un problema di crampi a fine partita, nulla di grave".
Poco dopo ha dichiarato qualcosa anche Raul Albiol, match-winner odierno, che non andava in gol da due anni: "Non so se sono segnali o no, ma alla fine per la squadra era importante vincere. Sono felice, anche per il gol, vogliamo continuare in questa lotta per lo Scudetto.22 aprile? È ancora lontano. Per arrivare lì bene dobbiamo vincere le altre partite. Sappiamo che lo scontro diretto può essere importante, ma non possiamo ancora pensare a questa partita perchè ne abbiamo tre o quattro in mezzo. Dobbiamo andare piano".
Ed a proposito della Vecchia Signora, lo spogliatoio è stato partecipe del pareggio di ieri in quel di Ferrara? No, a quanto pare: "Della Juve ho visto solo il primo tempo, prima abbiamo cenato. Alla fine penso che dobbiamo vincere noi. Adesso siamo dietro, forse ancora di più. Oggi era importante per noi, soprattutto dopo il pareggio: non era facile, abbiamo sofferto, il Genoa ha fatto la sua partita e quando la palla non entra devi vincere così. Anche nel primo tempo hanno avuto le loro occasioni, e se non segni la pressione aumenta".
Un messaggio importante potrebbe essere dato dal fatto che è stato proprio uno dei senatori e dei giocatori più esperti della squadra a decidere una sfida così complicata: "Penso che alla fine tutti portiamo qualcosa. Io sono più vecchio, ho più esperienza ma alla fine dobbiamo lavorare tutti. Questa squadra sta facendo un grande campionato, tenere testa alla Juventus non è facile, nessuno ce l'ha fatta negli ultimi sei anni. Rimangono nove partite per inseguire questo sogno, penso che dall'inizio del campionato ci crediamo".