Lucas Torreira è ormai diventato uno dei calciatori più forti della nostra Serie A. Il regista della Sampdoria non ha sempre giocato in mezzo, iniziando la sua carriera da attaccante. In esclusiva alla rivista Tre3uno3, l'uruguayano ha parlato proprio dei suoi esordi nel mondo del calcio: "Finché ho giocato da attaccante, ho sempre fatto tanti gol. Poi negli Wanderers mi sono spostato sulla fascia, destra o sinistra non faceva differenza, per adattarmi al 4-4-2 dell'allenatore Marcelo Piriz. Ho cominciato a segnare di meno. Ero comunque il rigorista della squadra e quindi i gol in qualche modo arrivavano".
Punto nevralgico della sua carriera, l'approdo al Pescara di Oddo, non così scontato come possa sembrare: "Proprio così, nonostante avessi disputato una grande stagione con gli Wanderers, che mi era valsa la convocazione con la Celeste Sub-17 in vista del Mondiale, il mio nome non era sulla lista del Pescara. A una settimana dall'inizio del campionato però, Oddo mi chiamò per parlarmi in privato. Cosa mi disse? Una cosa che ricorderò sempre: “Lucas, devo essere sincero con te. Considerate le tue caratteristiche e il tuo ruolo, secondo me, potrai arrivare al massimo in Serie C”. All’inizio non capivo dove volesse arrivare, ma poi andò dritto al punto: “Secondo me devi giocare davanti alla difesa. Sei molto aggressivo, recuperi un sacco di palloni e fai spesso la giocata giusta”. E così cominciò a provarmi in quella posizione".
Cambiando radicalmente argomento, Torreira ha parlato di quando ha comprato una macelleria per il padre: "Sì, è vero. Gliel’ho comprata per permettergli di passare più tempo con mia madre. Non ha mai avuto molti momenti liberi perché si è sempre diviso tra la professione di radiocronista sportivo e un’occupazione in un albergo. In questo modo può stare più tranquillo e anche i miei fratelli hanno l’occasione di vivere più serenamente. A Fray Bentos non è così facile trovare un lavoro".
Tra i più bei ricordi di Torreira, quello di giocare novanta minuti al Camp Nou: "Semplicemente fantastico, anche perché fino a un mese prima stavo giocando la finale playoff con il Pescara, e poi di colpo mi sono trovato con la maglia della Sampdoria contro i fenomeni del Barcellona". Continua: "Il mio goal più bello? Dico quello contro il Chievo, anche se quello alla Juve è stato sicuramente più decisivo. In ogni caso tutti i gol che ho segnato in questa stagione mi hanno dato ancora più fiducia: adesso, ogni volta che arrivo vicino alla porta, non ho paura di calciare" conclude Torreira.
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