L'Ascoli conquista una vittoria che appellare come importante è un eufemismo. I gol di Mogos e Clemenza proiettano la compagine marchigiana a 26 punti, a -2 dai playout - occupati proprio dal Cesena - e -5 dalla salvezza diretta. Il primo a presentarsi in tribuna stampa è proprio Serse Cosmi:
"Mi agito sempre perché il mio modo di allenare. C'è chi fuma, chi scrive, chi sta seduto, io da quando sono entrato in questo mondo mi comporto in questo modo. Non volevo dirlo per scaramanzia, ma io contro il Cesena non ho mai perso; Castori è un amico, ma oggi dovevamo vincere. Oggi non si può rimproverare nulla a nessuno, ma quando il Cesena ha pareggiato nell'ultima frazione del primo tempo pensavo davvero che ci fosse un disegno divino contro di noi. Poi abbiamo sfruttato la legge che recita: chi crea, vince. E' vero, potevamo subire anche il 2-2 nel finale con Jallow, ma potevamo fare il 3-1 in più occasioni, bravissimo Fulignati. Questa squadra, a volte, mi fa pensare che gioca un calcio migliore di molte compagini, per come esce palla al piede e sfrutta le ripartenze quando è in fiducia. Clemenza ha la stoffa del grande giocatore, potenzialmente è da Serie A alta. Ha una qualità incredibile, è decisivo; è entrato in tutte e due le azioni del gol, addirittura il secondo l'ha inventato. Kanouté nemmeno si rende conto di quanto è forte, gioca con una calma incredibile che a volte giova ed a volte no. Ganz è leggermente in ritardo di condizione, deve ritrovare la forza mentale e nervosa, mentre non conosco ancora le condizioni di Mogos. Lasciate stare Lanni, ogni volta leggo tanti articoli che riguardano lui e che lo screditano per tanti motivi. Leggo fandonie su di lui, ha bisogno di calma."
E' stato poi il turno di Fabrizio Castori:
"La sconfitta è frutto della nostra ingenuità, della nostra supeficialità. MI spiace poichè era uno scontro diretto, ho raccolto la squadra anche durante la settimana, ma non è bastato. Siamo stati un po' leggeri ed abbiamo pagato. Ci abbiamo messo il cuore, siamo arrivati davanti la porta anche in diecii, in inferiorità numerica, ma non abbiamo concretizzato. Non condanno Fedele, sono state due azioni di gioco. Un saluto caloroso ai tifosi ed a Cosmi, amico di lunga data. Siamo obbligati a credere nella salvezza."