Il Napoli sfiora l'impresa. La follia degli uomini di Maurizio Sarri si ferma al gol di Insigne del 2-0 al minuto 85, prima della vana sfuriata del finale dei partenopei. Tanto il rammarico per i napoletani, che fanno gara di testa per tutti i novanta minuti, riuscendo a sbloccare la sfida al 30' con Zielinski. Poi è dominio costante, con i tedeschi che si limitano a controllare il vantaggio acquisito nel doppio confronto. La pressione azzurra raccoglie i frutti a cinque dal termine con Insigne, ma non basta. Il Napoli esce dalla Red Bull Arena e dalla competizione a testa alta, con orgoglio, ma anche con tantissimi rimpianti.
Hasenhuttl conferma il 4-4-2 con Konatè accanto ad Upamecano al centro, Bernardo a sinistra. Demme con Kampl al centro, Bruma e Sabitzer ai lati di Poulsen e Werner. Riposano solo Jorginho e Callejon, con Hysaj, per Sarri: Allan ed Hamsik ai lati di Diawara, Zielinski al posto dell'iberico in attacco, con Insigne e Mertens davanti.
Avvio gagliardo, di personalità, per gli ospiti, che alzano immediatamente il baricentro della propria azione ed asfissiano i portatori di palla del Lipsia. I padroni di casa stentano ad entrare in partita, ma con Bruma sfiorano il vantaggio in transizione; largo il destro dell'esterno. Il Napoli fa la partita e, sull'asse Insigne-Hamsik vanno vicini al gol: lo slovacco viene anticipato da Demme al momento di battere a rete a tu per tu con Gulacsi. I tedeschi non si fanno irretire e rispondono dalla parte opposta: Kampl al limite per il destro di Sabitzer, deviato da Tonelli di testa sulla traversa; si salva Reina. Molto meno agonismo e più equilibrio nella fase centrale del primo tempo, i partenopei provano a romperlo con Insigne centralmente, la cui posizione di partenza è tuttavia in fuorigioco.
Ci provano anche Mertens prima ed Hamsik successivamente dopo un buon sviluppo della trama sulla destra, ma la difesa tedesca mura entrambe le conclusioni. Il gol è nell'aria ed arriva due minuti dopo: perfetta la verticalizzazione di Mertens per Insigne, che calcia a giro ma trova Gulacsi; il più lesto è Zielinski, piatto sinistro e vantaggio ospite. le squadre si allungano inevitabilmente e ne beneficia lo spettacolo, ma da ambo le parti qualche errore di troppo in fase di rifinitura non consente alle squadre di rendersi pericolose. L'ultimo sussulto porta la firma di Werner, che gira di testa sugli sviluppi di un corner allo scadere ma senza trovare la porta di Reina.
L'approccio alla ripresa del Napoli è dei migliori: Mertens impegna Gulacsi centralmente, Allan salta tutta la difesa del Lipsia ma non riesce a rifinire al meglio per l'accorrente Insigne dal lato debole. Sterili invece le folate dei padroni di casa, che non riescono ad impensierire Reina. L'attacco dei partenopei invece funziona a meraviglia e, sull'asse Insigne-Zielinski confeziona un'altra palla gol, ma il sinistro del polacco viene controllato da Gulacsi. Gli azzurri tengono in mano il pallino del gioco e salgono di colpi, schiacciando nella propria trequarti i tedeschi; Sarri se ne rende conto e ci prova inserendo anche Callejon al posto di Hamsik, con Zielinski riportato in mezzala.
I cambi tuttavia spezzano l'inerzia degli attacchi dei partenopei, con il Lipsia che riesce a mettere nuovamente la testa fuori dal guscio, controllando con maggiore facilità le folate dei ragazzi di Sarri. La verve ospite si esaurisce con il passare dei minuti, con Mertens e compagni che stentano a rendersi pericolosi dalle parti di Gulacsi. L'ingresso di Forsberg galvanizza invece i padroni di casa, che crescono negli ultimi dieci minuti, quando Albiol e Tonelli riescono a respingere le folate tedesche. Negli ultimi minuti è assedio da parte del Napoli, ma Upamecano salva il Lipsia sul classico taglio di Callejon. Il raddoppio è però nell'aria ed arriva a cinque dal termine: Allan spacca in due il Lipsia, serve Callejon nello spazio che taglia perfettamente per Insigne; il partenopeo anticipa Laimer ed insacca. 0-2.
Il Lipsia accusa il colpo e si rintana tutto nella propria trequarti: il taglio di Insigne per Mertens è leggermente lungo, ma la pressione azzurra è costante. Nei quattro minuti di recupero i tedeschi sembrano riuscire a tenere a bada le avanzate della squadra di Sarri, che stenta ad alzare il proprio baricentro ed a rendersi pericoloso dalle parti di Gulacsi. Ci prova Callejon sull'assist di Mertens, ma il suo destro è sbilenco e fuori misura.