A caccia dello Scudetto, passo dopo passo, senza più potersi nascondere. Sembra essere questo il motto abbracciato dal Napoli tutto, da Maurizio Sarri che guida il plotone con la mano ferma sul timone della sua barca ai giocatori che scendono in campo. Scruta il vento il tecnico toscano, il quale sembra essersi riuscito a godere questo primo mese del nuovo anno con relativa serenità, preparando ogni sfida con pazienza e con la dovuta tranquillità, una settimana alla volta. Routine che tuttavia verrà spezzata a partire da sabato sera, quando nel giro di otto giorni i partenopei dovranno tornare a guardare al doppio impegno italiano ed europeo con la doppia sfida al Lipsia che incombe. Oltre alle cinque gare da giocare nel giro di 15 giorni.
"La Lazio è una squadra estremamente forte, sarà una gara insidiosa. Penseremo solo alla Lazio e non all'Europa League contro il Lipsia. Testa ai biancocelesti".
La testa di Sarri, e del gruppo tutto, sembra però essere rivolta ad un solo obiettivo (e come biasimarli). Il record di punti della storia del club, 60 nel giro di 23 giornate, mette il Napoli in condizione di giocarsi da qui alla fine della stagione il campionato con la Juventus. A braccetto, forse di pari passo, fino al termine ultimo di un'annata che ha comunque attestato la fine del percorso di crescita e maturazione della formazione campana, annoverandola definitivamente tra le grandi del calcio europeo. Un testa a testa che sta esaltando i protagonisti, i quali ritrovatisi in estate attorno ad un tavolo nell'intento di proseguire mano nella mano verso un traguardo si stanno stringendo ancor di più nella lotta e nel testa a testa che sta emozionando l'Italia della dea Eupalla.
"E' un gruppo fantastico dal punto di vista umano e morale, tanta roba. Poi tra i ragazzi si è consolidato. Se arriviamo al punto di far vincere chi ti siede accanto nello spogliatoio arriviamo al 100%. Se corrisponde a tanto o a poco lo vedremo dopo".
Nel frattempo, testa alla Lazio. E soltanto all'aquila. Le dichiarazioni di Maurizio Sarri sembrano legittimare un atteggiamento di inevitabile riguardo e preferenza nei confronti del campionato, alle gare contro i biancocelesti, contro la Spal ed infine a Cagliari. Un trittico che verrà interrotto dalle due sfide al Lipsia, nelle quali la sensazione è che il tecnico toscano ruoterà l'organico a disposizione così come è stato a inizio gennaio per la Coppa Italia contro l'Atalanta. Concentrare tutte le energie, fisiche e nervose, sugli appuntamenti nostrani sembra essere a questo punto della stagione un must per la truppa sarriana, la quale dopo una cavalcata a dir poco trionfale negli ultimi 16 mesi, sembra finalmente pronta e mentalizzata ad affrontare le restanti 15 battaglie da qui a fine campionato con il giusto piglio e la necessaria determinazione.
"Sono concentrato sul campionato. Non sono disposto a fare l’incontro venerdì perché sono in ritiro, sabato giochiamo con la Lazio. Ci sarà qualcuno che andrà ad ascoltare il presidente per me perché adesso voglio rimanere concentrato su altre cose, ma tra me e De Laurentiis c’è bisogno di pochi incontri".
Non c'è tempo nemmeno di pensare al rinnovo contrattuale del tecnico: Sarri prende tempo, il gioco delle parti lo impone, nascondendosi (in parte) dietro alla necessità di restare focalizzato sull'obiettivo Scudetto seppur mantenendo gli animi calmi e sereni, senza alzare alcun polverone che sarebbe deleterio per il gruppo in primis. Questo Napoli non può permetterselo, ad oggi. Perché il miglior Napoli della storia (più 5 sull'87-88, più 7 sul primo Sarri, +12 sull'anno scorso) punta in alto, al gradino del podio più importante e prestigioso, e per farlo deve gioco-forza confluire tutte le energie sull'obiettivo Scudetto. Per non restare ancora a bocca asciutta, per non chiudere un'altra stagione con le pagine dei libri dei record piene e le mani vuote.