Non si ferma la marcia del Napoli di Maurizio Sarri che risponde alla vittoria di ieri sera della Juventus e si riporta in vetta alla classifica di Serie A in virtù del 3-1 con il quale i partenopei hanno battuto, in rimonta, il Bologna di Roberto Donadoni. Ospiti in vantaggio dopo venti secondi con Palacio, poi è Mbaye a rendere vano lo sforzo dell’argentino, prima della doppietta del solito Mertens. Gara in controllo per i napoletani, che nonostante lo svantaggio non hanno mai perso la calma e la tranquillità conducendo in porto una partita tutto sommato dominata dalla mezz’ora del primo tempo in poi. Buon Bologna nei primi venti minuti, troppo poco però per infastidire e far vacillare le certezze della prima della classe.

Tutto confermato nel Napoli di Sarri, che schiera Chiriches in luogo di Albiol al centro della difesa e Jorginho davanti alla difesa con l’ex Diawara in panchina. Davanti Mertens con Insigne e Callejon. Risponde Donadoni con la novità di Di Francesco al posto di Destro, preferendo un atteggiamento più leggero e da ripartenza, con Verdi e Palacio a completare il reparto offensivo. De Maio con Helander a centro della difesa.

Nemmeno il tempo di scendere in campo che la fase di studio viene saltata a piè pari dalle squadre. Venti secondi ed il Bologna è già avanti, con Palacio che approfitta di un perfetto contropiede sull’asse Dzemaili-Di Francesco per battere Reina sul secondo palo. Il Napoli non subisce il colpo, anzi, e dopo l’infortunio che toglie Verdi dai giochi dopo tre minuti perviene al pareggio: Mario Rui pennella al centro un cross velenoso, sul quale Mbaye interviene maldestramente mettendo nella propria porta sguarnita. 1-1 dopo 5 giri di lancette. La squadra partenopea, forte dell’inerzia ribaltata immediatamente, si riversa in avanti e prima con Callejon dopo uno scambio nello stretto tra Insigne e Mertens, poi con Allan sull’assist dell’ala iberica sfiora il gol del vantaggio.

Di contro i felsinei di Donadoni non stanno a guardare, tutt’altro: Palacio è un rebus costante per la linea difensiva partenopea, con Chiriches che soffre costantemente i tagli dell’argentino; su uno di questi è perfetto Reina a respingere la conclusione bassa dell’ex interista al ventesimo. La gara vive una fase di stanca a cavallo tra il venticinquesimo ed il trentacinquesimo, prima della sfuriata finale di frazione dei napoletani: Callejon, in grande spolvero, salta Masina, il quale ingenuamente lo atterra in area di rigore; per Mazzoleni non ci sono dubbi, rigore e trasformazione perfetta di Dries Mertens. Ottenuto il sorpasso il Napoli arretra leggermente il baricentro della propria azione, non consentendo più agli ospiti di ripartire e di rendersi pericolosi dalle parti del portiere spagnolo. Azzurri in controllo negli ultimi minuti, prima dell’intervallo che mette fine ad un pimpante primo tempo.

Ritmi molto meno intensi in avvio di ripresa, quando il Napoli prova a gestire il vantaggio acquisito senza rischiare più di tanto dalle parti di Reina. Dalla parte opposta gli azzurri non affondano quasi mai il colpo, controllando il possesso palla e monitorando la pressione dei felsinei, molto meno efficace rispetto a quella della prima frazione. Qualche iniziativa ospite sull’asse Di Francesco-Dzemaili, ma tutto sotto controllo per la retroguardia partenopea. Al quarto d’ora il guizzo del campione: Mertens mette in ghiaccio la pratica con un gol da antologia, da far spellare le mani al pubblico del San Paolo, destro secco e violento dal limite, palla al sette.

La squadra bolognese stavolta accusa il colpo, il gol del 3-1 taglia le gambe agli emiliani che scoppiano improvvisamente dal punto di vista fisico e non riescono più a risalire la china. Donadoni si gioca la carta Destro negli ultimi venti minuti, ma la musica non cambia. Allan sfiora il poker con il destro a giro dal limite, la difesa bolognese nega a Mertens la tripletta deviandogli il destro in calcio d’angolo. I padroni di casa insistono, senza però premere mai sull’acceleratore. Gli ultimi dieci minuti sono di pura accademia, senza particolari sussulti fino al triplice fischio finale.